Iniziazione sessuale in convento
Data: 23/10/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: marcosala, Fonte: Annunci69
... poter fare qualcosa di speciale nella mia vita. La vicinanza di Madre Luigia mi aiutò anche nello studio, ero tra le prime della classe e tutto filò bene fino ai miei sedici anni. Fino allora il comportamento di Madre Luigia fu impeccabile, poi cominciò a chiedermi e a farmi fare delle cose strane. Quasi ogni notte la dovevo seguire in chiesa, quindi dovevo stare nuda in piedi davanti all’altare mentre lei ed il padre confessore, Padre Marco, davanti a me guardavano e scrutavano il mio corpo nudo. Ogni tanto mi chiedevano di chinarmi, di girarmi, di alzare le braccia sopra la testa, in modo da esaminarmi in ogni posizione, ma senza mai toccarmi. I primi tempi ero molto imbarazzata poi mi ci abituai. Loro non parlavano con me, bisbigliavano soltanto qualcosa tra di loro, a volte anche annuendo con il capo. C’era qualcosa tra li loro che cominciava a preoccuparmi, anche se la Madre Superiora fino allora mi aveva sempre trattato come una figlia e non mi aveva mai dato motivo di preoccuparmi per il mio benessere. Non mi aveva mai fatto avances sessuali, anzi, da questo punto di vista si era sempre comportata in modo perfetto nei miei confronti. L’intera esperienza durò poco più di una settimana, non so perché ma pensai che fosse una prova per abituarmi alla mia nudità e per non trarre piacere dal’esibirla. Mi fu però anche detto di non rivelare niente alle altre ragazze di ciò che stava accadendo. L’ultima sera che entrambi mi osservarono, Padre Marco disse che ero perfetta. Mi ...
... accarezzò i seni e passò le sue mani sul mio corpo nudo e sulla mia area pubica facendomi rabbrividire. Poi mi vestirono con un camicione bianco nonostante sotto fossi nuda. Entrambi mi guardarono di nuovo e mi dissero che ero pronta. Non avevo idea di cosa volessero dire ma lo scoprii subito. Entrambi sparirono nella sacrestia lasciandomi lì in piedi in mezzo alla chiesa sola per circa mezz’ora. Al loro ritorno erano piuttosto nervosi rispetto a quanto lo erano prima. La Madre Superiora mi disse che all’indomani sarei diventata “Figlia di Dio”. Mi chiedevo cosa volesse dire ma avevo imparato a non mettere mai in discussione la parola della Madre Superiora o gli insegnamenti delle suore e dei preti che occasionalmente ci propinavano. Il giorno seguente, la sera, dopo il vespero, mi fece chiamare nel suo ufficio. Li c’era l’infermiera del convento, io l’avevo già vista precedentemente per quelle volte in cui non mi ero sentita bene o per problemi di salute vari. Era giovane ed era molto gentile con noi. Anche lei era una suora ma non indossava mai la tonaca, aveva sempre l’uniforme da infermiera. Occasionalmente le ragazze venivano mandate da lei quando tornavano da casa dopo le vacanze per verificare se durante il soggiorno a casa non avessero contratto qualche malattia. Io non ebbi mai l’occasione di farmi visitare perché non avevo mai lasciato il convento. Proprio per questo motivo non riuscivo a capire il motivo della visita. Una volta salutatami mi disse di togliermi i ...