1. venezia


    Data: 12/07/2019, Categorie: Etero Altro, Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    Caldo afoso tipico della pianura Padana, la prospettiva di andare a Venezia per girovagare nei corridoi dei Palazzi di Giustizia non mi sorrideva per nulla, avevo in testa le vacanze ormai prossime.Per fortuna il treno era semivuoto e l�aria condizionata ben funzionante, forse anche troppo.Accomodato sulla poltrona di prima classe leggiucchiavo svogliatamente le mie scartoffie quando un ticchettio di tacchi nel corridoio richiamò la mia attenzione.�Anna, che piacere, dimmi che vai anche tu a Venezia, almeno viaggiamo in compagnia!��Certo che tu sei il re delle ovvietà!�mi rispose Anna con il suo consueto piglio aggressivo.Ma io sapevo che sotto l�apparenza ruvida si nascondeva un gran bel carattere, generoso e fraterno: Anna ed io avevamo compiuto l�intero corso di studi universitari insieme, poi avevamo affrontato insieme gli esami di abilitazione e perfino sostenuto gli orali il medesimo giorno, essendo i nostri cognomi di poco differenti.Mi faceva veramente piacere stare con lei, ricordando la paura di quel giorno ed il sollievo per la promozione, e la stanchezza tale che ci aveva impedito di festeggiare adeguatamente.Nonostante la simpatia reciproca, e l�attraente aspetto di lei tipicamente nordico, di un biondo quasi bianco difficile da trovare alle nostre latitudini, tra noi non c�era mai stato nulla.Certo, avevo spesso fantasticato sul colore del cespuglietto che si celava sotto le gonne che usava sempre, e che mettevano in mostra due lunghe e pregevoli gambe, ma la ...
    ... nostra confidenza non era andata oltre il topless da lei esibito un giorno di aprile che, macinati dallo studio, eravamo fuggiti in spiaggia sena neppure portare il costume.Ora, in quella splendida età che sta tra i trenta ed i quaranta anni, mi stava di fronte in uno sgargiante vestito giallo a maniche corte e con la gonna appena sopra il ginocchio, ed issata su sandaletti tacco 12.Seduti di fronte, il viaggio sembrò breve tra una chiacchiera e l�altra, nello scompartimento reso gelido dall�aria condizionata, tanto gelido che, quando vidi Anna rabbrividire, mi sfilai la giacca e lei la indossò con un sorriso di gratitudine e dicendomi:�grazie, con il caldo che c�è fuori non me la sentivo di mettermi un vestito più caldo di questo, ma qui si gela veramente, e poi mi scappa la pipì, sono uscita da casa di corsa, appena arriviamo ci facciamo un caffè alla solita pasticceria che ha sempre i bagni puliti�.Quello della pipì era un ritornello di Anna, tanto che mi ero abituato a sentir dichiarare �mi scappa la pipì�in ogni circostanza, anche la meno adeguata ed a vederla correre nel primo bagno disponibile, ma nonostante il grande cameratismo non era mai successo che lei la facesse davanti a me.Ora che la nostra frequentazione si era rarefatta, sentirle di nuovo dichiarare la sua urgenza mi faceva uno strano effetto, e tornai alla mia vecchia curiosità di vedere il colore del suo triangolino pubico.�cavatelo dalla testa, mi dissi, non puoi fare certi pensieri su di una collega e ...
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