Lezioni estive
Data: 13/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Doctorm
... sedie. Loro si fanno il thè mentre io bevo dell’acqua frizzante gelata, visto il caldo.«Allora come stai Maria?» chiede mia nonna alla sua amica«Come vuoi che vada. Sono poco più di due anni che Lino –il marito- è morto e i miei figli lo sai hanno famiglia e mi vengono a trovare quando possono, o vado io da loro quando non posso creare tanto disturbo»«E come fai con i lavori di casa? Ho visto il giardino sai? Non ti buttare giù hai le amiche» mia nonna cercava di spronarla«Per i lavori cercavo qualcuno perché quelli più duri non so farli e per gli altri mi ci vorrebbe una mano»«Appunto ecco allora perché ti ho portato mio nipote –disse quasi di getto, trovando stupiti sia me che la sua amica- lui ha bisogno di qualche soldino mentre tu hai bisogno di una mano forte qui – guardò la casa nel suo interno- e fuori»«Ma a me andrebbe bene, anzi benissimo – sorrise confortata la signora Maria guardandomi – se vuoi eh»«A me va benissimo» mi ero fatto i conti e avrei avuto modo di racimolare qualcosa e potermene andare in vacanza.Ce ne andammo da lì e iniziai a lavorare la settimana seguente, iniziando subito dal giardino che era totalmente incolto. Aveva un tosaerba vecchissimo ma seppi farlo funzionare, così iniziai a tagliare l’erba a petto nudo, un modo per prepararmi al sole della futura vacanza.La signora Maria era gentilissima, mi offriva da bere e mi ringraziava in continuazione, anche se ero io che dovevo ringraziare lei: alla fine il lavoro non era duro e il tempo passava ...
... in maniera veloce, così da ovviare anche alla noia.Ci misi un intero giorno a tosare quel giardino in maniera perfetta e la mattina successiva andai da lei presto, così da iniziare a riordinare l’interno della casa, sicuramente il lavoro più duro. Suonai al campanello e mi venne ad aprire in vestaglia, una visione che di prima mattina non era affatto male, soprattutto il suo sorriso che illuminava la giornata.«Buongiorno caro che ne dici di fare colazione?» propose senza troppi preamboli dirigendosi direttamente in cucina.Eravamo uno di fronte all’altra, io in imbarazzo totale, mentre lei discorreva con me senza troppi problemi, anzi si era trattenuta più del solito nel parlare.«Ma che hai, sembri così timido, è successo qualcosa?»«No no è solo che non… -scossi la testa deglutendo a vuoto- non ho mai visto una bella donna in déshabillé» confessai a bassa voce.Rise di gusto «il mio ego ringrazia mio caro ma non sono per nulla bella e donna, al massimo una simpatica nonnina»«Simpatica, dolce e bella» sottolineai ora più rincuorato.L’aspettai in biblioteca, una vasta, immensa e pomposa biblioteca che sembrava uscita da un racconto barocco: tutta in legno, con un soppalco e una scala che aiutava a prendere i libri più alti. Stavo per iniziare a togliere i libri della prima mensola quando arrivò Maria e mi fermò: aveva un camicetta e un golfino, con una gonna che arrivava al ginocchio e delle calze pesanti.«Mi reggeresti la scala che devo prendere un libro? Sai volevo leggere e ...