Estate veneziana - Capitolo 3 finale
Data: 14/07/2019,
Categorie:
Anale
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... chiedere se potevo uscire. Purché fossi tornato per le 7!Misi in tasca un po' di soldi e mi diressi verso Calle Terà. Mi ci volle una mezz’ora, poi vidi il Caffè Napoli, il luogo del nostro appuntamento. Un posto che non mi ispirava molto. Ed ancora nessun segno di Mauro. Mi sedetti fuori ad uno dei tavoli ottenendo uno sguardo un po’ scocciato da uno dei camerieri. Un ragazzino solo, seduto al tavolo di un caffè... Riuscii a persuaderlo che volevo veramente un caffè, anche se dovetti dargli i soldi in anticipo. Avevo quasi finito quando Mauro arrivò.“Ah Pietro. Mi spiace molto. Vieni piccolo, vieni.” Il cameriere mi guardò e poi si girò. Seguii Mauro in un vicolo così stretto da permettergli appena di passare. Finiva in una scala, dove saliva? Lo seguii al terzo piano, sotto il tetto. Lassù c’era scuro e caldo, poi Mauro aprì finestre ed imposte. Una brezza piacevole e morbida cominciò a penetrare e la luce mi presentò una piccola stanza con un letto stretto, una sedia ed un tavolo di fianco al letto. Il pavimento era di assi nude, e l'atmosfera generale era polverosa. “Questa è una stanza adatta a noi. Ora tu mi ripagherai per il mio silenzio, vero?”“Certamente, Mauro.” Feci scivolare giù gli shorts mentre contemporaneamente mi toglievo i sandali. Anche lui si stava spogliando, mettendo in mostra un corpo magro, salvo una piccola pancia, leggermente peloso e con una dotazione media. Mi avvicinai e gli carezzai leggermente i testicoli, dallo scroto in giù. Lui rabbrividì; ...
... lo spinsi finché non fu seduto sul letto girando la schiena alla sua faccia, mi curvai a prendere in bocca il suo cazzo, mettendo in mostra la mia passera tesa di fronte ai suoi occhi. Quando cominciai a leccargli il glande e la sua fessura, sentii le sue dita che carezzavano il mio sfintere, penetrandolo leggermente. Spinsi indietro un po’ ed il suo dito entrò; ora avevo in bocca tutto il suo suo cazzo e lo lubrificavo quando lui spinse il suo dito più profondamente dentro di me, contorcendolo, investigando. Ruotai le natiche per il piacere, poi la sua lingua era là ed io stavo rabbrividendo. Ora avevo bisogno del suo cazzo nella mia passera, presto. Mi girai e mi misi a gambe divaricate sul suo torace, rimbalzando su e giù, con forza, la mia erezione che si dimenanava affascinandolo. Tutto il suo corpo sembrò cominciare a vibrare, io mi spinsi giù, il mio ano aperto sul suo cazzo rampante. Lui spinse in su, io spinsi in giù, lui tremò e poi, improvvisamente quasi gridò mentre il suo orgasmo lo prendeva, il suo fluido si sguinzagliava dentro di me. Aspettai finché il suo pene non si fu ammorbidito, poi delicatamente mi tolsi, stringendo le natiche per tenere il suo seme dentro di me. Era più di quanto non avessi provato fino a quel momento. Era stato come se un fiume si fosse riversato dentro di me. Mi piegai e cominciai a baciarlo: “Oh Mauro è stato meraviglioso; sei così pieno di virilità ed ora ti sei piantato dentro di me.” Lui stava sorridendo mentre ci baciavamo.“Sei ...