La vendetta - Racconti Erotici

La vendetta

... ero curioso di vederne altri” scusa piuttosto banale ma al momento non mi veniva in mente altro, dovevo ancora riprendermi dallo choc di essere stato scoperto a sbirciarle sotto le gonne.

“Come ti sembra questo?”

“Non sono riuscito a vedere molto stando sotto, o meglio, ho visto molto ma non il perizoma” le dico con un sorriso furbo.

“Allora guardalo meglio, voglio proprio avere un tuo parere e vedere se abbiamo gli stessi gusti.”

Così dicendo si slaccia la gonna lasciandola cadere in terra e resta con la camicetta, il perizoma le calze autoreggenti e gli stivali.

Il perizoma era come se non lo avesse perché quel poco tessuto con qui era fatto era in pizzo quindi si poteva apprezzare quello che avrebbe dovuto coprire, infatti si intravedeva un monte di venere coperto parzialmente da una soffice peluria nera ben curata.

“Niente male, ottima scelta anche questa, ma il reggiseno, è coordinato?”

Ci provo, hai visto mai che le viene voglia di una scopatina.

“Il reggiseno? Raramente lo porto”

Mentre me lo dice si slaccia la camicetta e infatti sotto non porta reggiseno, a dire il vero non ne ha bisogno, ha due tette talmente sode che sfidano la forza di gravità.

Un seno tonico, a occhio una terza abbondante, proprio come piace a me, un capezzolo ben proporzionato non troppo scuro ma nemmeno troppo chiaro con un'aureola che sembra disegnata con il compasso.

Non resisto e istintivamente allungo una mano e le prendo un seno, lo palpo per sentirne la ...

... consistenza.

“Cosa fai, tocchi?”

“Ma tu pretendi di mettermi davanti agli occhi un ben di dio simile e che io me ne resti fermo a guardare?”

Detto questo faccio un passo avanti e cingendole i fianchi faccio scorrere le mani verso il basso fino a posarle sul culo.

Lo palpo, è sodo, infilo i pollici nell'elastico del perizoma e lo abbasso mentre mi accuccio davanti a lei, lo sfilo e mi trovo davanti il triangolo di pelo, avvicino il viso e mi riempio le narici del suo odore, avverto il suo calore sul volto. Tutto questo è inebriante, mi avvicino fino a tuffare il naso in quella soffice nuvola di pelo nero che ricopre il monte di venere, lo bacio poi scendo un po e trovo le grandi labbra, un primo contatto, un' altro tenero bacio, poi un' altro e un' ancora tiro fuori la lingua e comincio a leccarla mentre la bacio, sto praticamente limonandole la figa, lei è in piedi completamente nuda indossa solo gli stivali e le autoreggenti fatica a stare in piedi, le mancano le gambe, sento la bocca riempirsi del sapore della sua figa, mi riempie di umori.

Mi prende per i capelli costringendomi ad alzarmi poi comincia a spogliarmi, mi prende entrambe le mani camminando all'indietro mentre mi guarda negli occhi mi accompagna sul letto il suo sguardo esprime tutta la sua eccitazione, arrivati vicino al letto mi abbraccia e mi bacia “Nemmeno tu sai resistere alle tentazioni allora, ecco perché difendi tanto Fabio...” mi dice la sua bocca è ancora attaccata alla mia mi piace ...