H, H & S - Conciata per le Feste
Data: 16/07/2019,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu
... pancia, come se dovesse pisciare e non riuscisse a trattenersi. Lo stesso io, non riuscivo a fermarmi, ero molto eccitata e mi strusciavo, frenetica, le dita sulle grandi labbra, incapace di resistere alla voglia di trastullarmi. - Tra poco ve ne dovete andare, facciamo presto. � gli dissi liberandomi la gola � Riuscite a venire? Volete venire? � Capii che affermava, ma era troppo sperduto nella sua estasi, per rispondere in maniera sensata; allora mi alzai e cercai di portare a termine l�accoppiamento prima possibile. Era tardi. Era rischioso ... e, infine, non sapevo il vecchio che tempi avesse, poteva pure metterci ancora mezz�ora. Non mi andava di lasciarlo andare via a bocca asciutta poverino, chissà da quanto non scopava; ma neppure mi andava di menarglielo in tutti i modi pur di farlo arrivare. Sarebbe diventato noioso e seccante: non era mica andato a puttane, dopo tutto. L�albero che ci faceva da paravento, verso la casa e il resto del giardino, aveva una comoda sporgenza: era lo spezzone di un ramo potato chissà quanti anni prima. Mi ci accostai e usai quello spezzone per ancorami con la mano, così, potei mettermi a 90�, considerando che era la posizione migliore per gestire l�introduzione del suo pene e, dopotutto, eravamo così precari, là fuori, che non è che ci potessimo permettere grandi performance. Tutti quegli arzigogoli mentali, su luogo e posizioni, le poche parole scambiate con lui, senza amore, senza trasporto ma solo con l�obiettivo, preciso, di fare una ...
... porcata con un vecchio laido, mi rinvigorirono il piacere. E ricaricavano di umori la patatina. �Ottimo, pensai, fradicia come sono, il cazzo dovrebbe scivolarmi dentro facilmente.� Guardai con attenzione il membro di lui, che era al mio fianco. Si masturbava aspettando, compostamente, il suo turno. Riflettei un attimo e capii tutta la situazione: don Liborio era stato un superdotato, negli anni d�oro. Ora, con l�età, il sangue non aveva più la stessa forza e, nonostante fosse gonfio come un palloncino, non era molto duro. - Venite dietro! � gli ordinai e lui eseguì, senza dire una sola parola. Mi puntò subito il glande in figa, ma quando premeva per entrarmi dentro, il suo pene si piegava. Mi impossessai della punta del cazzo, con la mano libera, e, da sotto, con le dita cercai di pressarlo tra le mie grandi labbra. Lo mollai di nuovo, mi riempii la mano di saliva e me la ripassai in figa per essere lubrificata al massimo. La mia cosina era per natura molto stretta, purtroppo e, se un cazzo non era bello, consistente, non era facile introdurcelo; mi era già successo. Ricominciammo ad armeggiare: io col glande che forzavo l�apertura e don Liborio, che si teneva il lungo bastone con due mani, stringendolo come un capitone, per non farlo sgusciare via. �Ecco, ci siamo� pensai, quando finalmente, avvertii il suo ingresso nella mia natura. Piano piano don Liborio, forzando e spingendo molto lentamente, s�intrufolò in me, col suo lungo serpente gonfio e mi possedette. Dopo alcuni ...