H, H & S - Conciata per le Feste
Data: 16/07/2019,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu
... secondi mi era dentro fino ai coglioni, il cui contatto, mi diede un rovente piacere, che mi attraversò fino alla nuca. Avevo la pelle d�oca, e non per il freddo della sera, ve lo assicuro. Il vecchio, ora che comandava e fotteva, si bloccò dentro di me. Per non rischiare di uscire dalla vagina, non chiavò, piuttosto, esercitava dei piccoli movimenti sussultori, delle piccole spinte, aiutandosi con le mani che mi avevano bloccata per i fianchi. Sentirmi tutta riempita da quel coso che sussultava mi portò a un lungo stato d�estasi. Quando il vecchio, raggiunto un ritmo che gli confaceva, con una mano si spinse in avanti per cercarmi le poppe, gliele liberai dalla maglia e dal reggiseno, per evitare che mi rovinasse gli indumenti. Ora eravamo nel giardino ... compivamo l�antica copula in mezzo al verde. In mezzo alla natura, fredda, di dicembre. In modo discinto, in totale abbandono, mi lasciavo chiavare da quel poveretto che non vedeva una figa da anni. Mi toccava con bramosia il culo e poi, quando ci riusciva, si aggrappava a una delle tette, che ballonzolavano sotto i colpetti di cazzo che mi imponeva. Don Liborio aveva le gambe un po� piegate per mettersi al meglio a favore della mia vagina spalancata. Quando mi accorsi che l�eccitazione gli aveva reso il cazzo estremamente più duro, quando ne sentivo la presenza viva fino alla pancia, i movimenti del vecchio diventarono più virili e, anche se per poco, iniziò a chiavarmi veramente. Era pur sempre un uomo muscoloso e sano. ...
... Si rizzò sulle gambe e cominciò a stantuffare come un toro sulla giovenca. Tirava, annaspava e chiavava. Dopo nemmeno due minuti, soffiando dal naso, si irrigidì, gemendo, e allora capii che stava per sborrare. Me lo tolsi dal corpo mentre già le prime gocce di sperma mi irroravano la figa, ma non rinunciai a voltarmi e a prendergli il cazzo in mano ... Volevo vederla e sentirla la sua sborra, alla fine, tutto quello che era accaduto, era frutto della mia curiosità riguardo a come sarebbe venuto il vecchio contadino. Lo sperma gocciolava a fiotti, come spinto da pulsazioni, era bianco, diafano, mi sembrava molto liquido rispetto a quello denso e appiccicoso di mio marito. Ero in estasi, tenevo il cazzone con una mano e le sue palle nel palmo dell�altra. Lo presi in bocca. La sborra usciva ancora. Succhiai, ne ricevetti ancora in bocca, sulla lingua. Il sapore del suo sperma era più o meno il solito, mentre l�odore era meno penetrante. Mentre mi accanivo, sovreccitata, con la figa gocciolante, non feci caso al poveretto, che per poco non mi sveniva addosso, dal piacere e dalla stanchezza. Si aggrappò all�albero per tenersi in piedi. - Mamma mia, mamma mia ... signò! � mormorava � Signò, non mi tengo, non mi tengo ... � Non capii. Ero troppo intenta a succhiare il pene molliccio ma piacevole; mi resi conto del suo avvertimento solo quando un fiotto salato mi invase la bocca: arretrai. Ecco cosa voleva dire, il poveretto stava pisciando e proprio non riusciva a trattenerla. Non ...