1. Tea la mia vita del ca...zo


    Data: 17/07/2019, Categorie: Etero Autore: Bastino9

    ... fondo, fermarsi e poi dare una serie di colpi duri che mi devastavano Avendo perduto anche la cognizione del tempo non so per quanto continuò a tenere quel ritmo. Tuttavia come era già successo il dolore cedeva il passo al piacere, avevo l’ano pieno e la vescica così sollecitata urinava senza controllo, masturbava il clitoride con lo stesso ritmo che dava al suo membro nel mio culo. Mi provocò un lungo intenso orgasmo, in quel momento in me il piacere fisico e sessuale prevaleva su tutto. .. Le sue dita suonavano il mio corpo saltando dai capezzoli, al clitoride, dalla vagina, alla bocca mentre il suo cazzo stava accelerando essendo prossimo ad eiaculare, lui mi teneva sulla corda poi decise che il gioco doveva finire e mi suonò tanto bene che ebbi un altro orgasmo che mi lasciò svuotata mentre lui era riuscito ad dominare il mio subbuglio intestinale e scaricarmi la sua dose abbondante di sperma. Quando tornai dalla toilette lui non c’era più. Il mattino dopo incontrai due ragazze chiesi notizie dei compagni che erano fuori , in coro chiedemmo . Ero agitata perché non avevo notizie di Enrico e non sapevo da chi averle se non da Andrea, io volevo stare lontano da quell’uomo in quanto sapevo che se mi fossi avvicinata sarebbe finita in un modo solo. Rimasi tutto il pomeriggio e la sera attaccata alla radio ed alla televisione ma non avevo raccolto nessuna notizia, non avrei dovuto farlo ma lo feci chiamai Enrico sul cellulare ma non ebbi risposta a questo punto mi decisi ed ...
    ... andai da Andrea. . Si alzò, si tolse gli occhiali e venne verso di me, già sapevo cosa stava per succedere e cercai di avviarmi verso la porta . Mi allungò la mano mi afferrò senza garbo una mammella e mi attirò a sé . Naturalmente non andai via anche perché non sapevo dove andare e poi ero riuscita a trovare un lavoro nelle vicinanze ma non avevo ancora abbastanza soldi per trovarmi una casa. Le settimane trascorrevano veloci, gli altri alla spicciolata erano rientrati e la vita riprendeva come prima, ma di Enrico e di altri tre non si avevano notizie. Ormai molto tempo era passato quando una sera all’improvviso entrò Andrea nella sala e comunicò a tutti che da informazioni sicure Enrico e gli altri erano scappati in Germania e che non sarebbero tornati, poi rivolta a me . Bussai alla porta ero appena entrata e ce l’avevo già vicino mi prese la mano e mi attirò a sé per un abbraccio, mi tirò su e mi porto nel suo scannatoio non gli risposi ma mi sentivo disgustata non per il suo comportamento quanto piuttosto per quello che io non ero stata capace di fare. La prima volta non potevo scappare, dopo avrei anche potuto lasciare quel posto ma la verità che io non volevo ammettere era semplice: quando quell’uomo mi sbatteva su un letto io non potevo fare a meno di desiderarlo. Ero completamente dissociata. Adesso che le sue mani salivano lungo le mie cosce e le dita strappavano lo slip io ero incapace di reagire, gli aprivo le gambe, lui ansimando mi infilava il medio nella vulva ...
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