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Tea la mia vita del ca...zo
Data: 17/07/2019, Categorie: Etero Autore: Bastino9
... sentirmi quel pene grosso e duro tra le gambe mi mandava fuori di testa, . Lo sentivo dentro, mi aveva riempita ed il suo cazzo si dimenava prepotente, aggressivo e sfacciato come il suo padrone ed io ansimavo, aspettavo che mi facesse provare la goduria che sentivo quando il suo pene eiaculava schizzando e riempiendomi la vagina o il culo di sperma. Fu un lungo amplesso durante il quale mi aveva sbattuto bene sia in figa che in culo, mi fece avere due esplosioni ed alla fine dalle grandi labbra lo sperma colava lungo le cosce. così dicendo mi spinse fuori nel corridoio e chiuse la porta, arrivai in camera con le lacrime agli occhi ed affondai il viso nel cuscino per gridare, urlare la mia rabbia ma anche quella reazione non era cosa nuova ormai faceva parte del rituale che si ripeteva dopo ogni volta che avevo fatto sesso con lui. Quando decisi che ero pronta a tagliare quel rapporto ed andare via dalla comune venni licenziata e vigliaccamente ripiegai su me stessa e continuai a rimanere subendo la convivenza con Andrea logorandomi tra il piacere carnale del sesso, la sottomissione nell’obbedire e il correre alle sue chiamate ed il rancore, l’umiliazione, la disistima per me stessa. Più il tempo scorreva in questa situazione e più diventavo una prigioniera incapace di trovare la via e la forza di fuga. A settembre avevo trovato un nuovo lavoro come impacchettatrice, questa volta lavoravo otto ore al giorno e c’erano anche gli straordinari in busta paga per cui finalmente lo ...
... stipendio era diventato più consistente e stavo accumulando un pò di soldi Una sera passai davanti ad un centro commerciale ed entrai per curiosare ne uscii con un bustone pieno di piccole cose. Tornai a casa a passo svelto e quando posai il pacco sul letto lo guardai con gli occhi lucidi di emozione: si ero emozionata come una bambina che apre i regali a Natale. Guardai l’orologio e vidi che erano appena le sei di sera e come un “Valentino vestito di nuovo” al femminile andai a cinema, avevo ventitre anni ed era la quarta volta che andavo a vedere un film. Non riuscii a dormire quella notte una folla di sensazioni mi turbinavano nella testa ma una prevaleva: ero stata guardata dalle donne ed incuriosivo gli uomini; forse avrei potuto avere una vita normale quasi decente. Da quella sera Andrea non era più in prima fila nella mia vita ma occupava la terza forse la quarta fila non potevo combatterlo perché contro di lui non avrei vinto nemmeno una battaglia ma potevo emarginarlo, stavo impostando il mio futuro senza che lui gettasse su di me la sua ombra per tenermi soggiogata. Avevo lavorato duro quel giorno e quando tornai a casa ero stanca, avrei volentieri fatto a meno di cenare e sarei andata subito a dormire ma Andrea dovette sentire l’aprirsi della porta perché mi arrivò il suo grido corsi di volata Non avevo voglia di prendere un ceffone o un calcio per cui andai, poco dopo arrivo lui in mutande. se lo scappellò e poggiò il cappellone sulle mia labbra, mi aprì la bocca ...