Guardiano del corpo
Data: 18/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
"Sentite. Io ho fatto sempre il mio lavoro con serietà. Mi piace il mio lavoro ed ho sempre rispettato i clienti. Non ho mai rischiato di alienarmi la fiducia dei clienti. Eppure...". L'uomo abbassò la testa, apparentemente pentito di ciò che era successo.
Era un bell'uomo, anzi, le molte donne presenti lo avrebbero giudicato proprio bellissimo. Poco più che trentenne, molto alto, fisico perfetto e proporzionato, due grandi spalle, muscoloso, e lo si poteva vedere anche sotto l'impeccabile vestito blu che indossava, perché appariva un po' goffo in quell'abito. Sarebbe stato meglio in tuta. Magari una di quelle tute di panno spesso, ché avrebbe messo meglio in mostra i forti bicipiti e quei glutei marmorei. Moro, anzi i capelli erano proprio corvini, proprio come il folto pizzo ed il pelo che non si nascondeva e faceva capolino dai polsini e dal collo della camicia di un bianco folgorante e perfettamente stirata. Gli occhi di un verde intenso e ammaliante.
Peccato che avesse abbassato la testa.
Ma la rialzò. "Ho avuto clienti famosi, uomini e donne. Anche attrici famose che... beh... mi hanno fatto il filo, anche in presenza dei loro fidanzati ufficiali. Io però non ho mai ceduto. Per me il lavoro era più importante di tutto e non volevo perderlo. Non so perché... perché... Che mi è successo? Non lo avrei mai immaginato prima", e si accasciò sulla sedia, ancora con la testa abbassata. Sembrava quasi che stesse per piangere! Un uomo così maschio, accusato di un ...
... tale crimine! Non poteva essere vero e le donne presenti ne erano certe. Non era vero, erano accuse infondate.
"Bene. Mi sembra di capire che l'accusato si dichiara colpevole", disse il giudice. "Staremo a vedere se il reato è derivato da sua propria volontà od è stato irretito ed istigato. Venga a deporre il primo teste: colui che ha sporto denuncia, se non sbaglio".
"Esatto", disse l'avvocato dell'accusa.
"Che entri il signor Jack Banner".
Da una porta secondaria fece il suo ingresso l'uomo in questione e un brusio si alzò dalla folla. Era stato proibito scattare foto in aula ma molti erano i giornalisti presenti. Banner era infatti uno dei cantanti rock più famosi al mondo. Sulle riviste patinate non si faceva che parlare di lui, dei suoi veri o presunti amori del momento, delle ville che abitava, che acquistava (ville favolose dai prezzi proibitivi) solo per averle come appoggio in una città o in un'altra. Senza parlare, poi, dei costi di gestione, con tanto di personale addetto per ognuna. Ma i soldi non gli mancavano di certo, viste le milionarie entrate sulle vendite e gli ascolti delle sue canzoni. Lui, tutto sommato, non era un bell'uomo. Alto si, ma secco, dinoccolato, scialbo persino, con i capelli fino alle spalle che non stavano affatto bene su uno non più propriamente giovane, alcuni bianchi.
"Dunque, signor Banner, ci dica la sua versione dei fatti", lo apostrofò il giudice non appena si fu seduto.
"Ecco, signor giudice", in un italiano un po' ...