1. Guardiano del corpo


    Data: 18/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    ... gli ho succhiato il capezzolo, ma il suo era circondato di peli, così glieli ho leccati e sono sceso giù, sempre più giù, con la sua mano che mi premeva sulla testa, fino a che mi sono trovato davanti al suo pisello. Era grosso, molto più del mio. Non ci ho pensato molto, devo ammetterlo, mi è venuto naturale, gliel'ho preso in bocca..."
    
    "Signor giudice, per favore, lo faccia smettere".
    
    "Signor Banner, dobbiamo sapere fino a che punto si sono spinti suo figlio e quell'uomo per capire la gravità del reato e se di reato si parla. Vada avanti".
    
    "Dicevo. Ho cominciato a succhiarlo, a leccarlo, mi piaceva e mi piaceva anche sentire i versi che faceva, che mi dimostravano che stava piacendo anche a lui".
    
    "Ma, per capirci, ti ha obbligato in qualche modo... chessò forse ti forzava con la mano a metterlo in bocca".
    
    "No, signor giudice, mi venne spontaneo. Poi ha cominciato a dirmi di tutto: che ero una troia succhiacazzi, un frocio schifoso, che da tempo desiderava che gli facessi quel lavoretto, che avrebbe voluto anche mettermelo nel sedere... anzi, diceva, nel culo, nel mio dolce culetto".
    
    Il silenzio nella sala del tribunale era assoluto. A sentire quel racconto erotico, tutti si immaginavano la scena di quell'uomo così bello e possente che faceva sesso con quel ragazzo adolescente e disponibile.
    
    Il giudice ascoltava attento ma sotto, nascosto dalla sua scrivania, si stava toccando il cazzo che gli si era intostato come non ricordava da anni. "Vai ...
    ... avanti", chiese ansioso.
    
    "Anch'io non aspettavo altro. Mi sono girato e lui mi ha baciato il sedere. Me lo accarezzava, lo strizzava, lo allargava per metterci la bocca e leccarmi il buchino. La sua barba mi procurava un'eccitazione incredibile e più mi leccava e più mi sentivo suo. Volevo essere suo, completamente suo! Poi si è tirato su, me lo ha puntato al buchino, mi ha preso per i fianchi con le sue grandi mani ed ha spinto. Ho gridato..."
    
    "Dunque tu non volevi".
    
    "No, no, signor giudice, io volevo. Ho gridato per il dolore ma lo volevo. Infatti lui si è fermato e mi ha chiesto se volevo che uscisse. Gli ho risposto di no, che doveva continuare e lui ha continuato. Spinta dopo spinta mi è entrato dentro tutto, fino in fondo. Non potevo crederci perché avevo visto quanto era grosso, eppure era tutto dentro di me. Strillavo e piangevo ma gli dicevo di continuare perché lo volevo, perché mi piaceva, perché lo amo".
    
    "Anch'io ti amo e ti amerò sempre".
    
    "Imputato stia zitto. E poi che è successo?"
    
    "Ha cominciato a pomparmelo dentro, sempre più forte, ancora e ancora. Non capivo più niente, ho cominciato a tremare e sono venuto sul sedile. Lui ha continuato per un po' e poi è venuto... tutto... molto più di me. Non la finiva più. Ho sentito almeno una decina di schizzi dentro il mio corpo. Mi ha riempito la pancia. E' crollato su di me con tutto il suo peso. Potevo sentire benissimo il suo pelo del petto sulla mia schiena, il battito del suo cuore, il suo respiro ...