1. 183 - Nonno e zio stuprano la nipote Giulia


    Data: 19/07/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Dominazione / BDSM Autoerotismo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... sottecchi la sua reazione.Lo vidi posare improvvisamente il bicchiere sul tavolo e con la bocca aperta rimanere estasiato dallo spettacolo che gli stavo offrendo. Come se nulla fosse, canticchiai il tormentone dell�estate e mi spostai sul vaso che stava sull�altro lato del terrazzo. Fra le mie gambe divaricate, osservai ancora le sue mosse. Ipnotizzato dal mio bel culo e dalla mia fighetta così esposti, lui si era portato una mano sulla patta e se lo massaggiava. Aprii ancora un pochino le gambe e gli mostrai meglio la mia spaccatella liscia e depilata. Poi mi alzai in piedi ed entrai in camera lasciandolo immobile ed ammaliato.Mi toccai la fighetta e la sentii alquanto umida. Decisi che non volevo farmi un altro ditalino e quindi, quasi contro la mia volontà, andai in bagno, mi diedi una rapida lavata e tornai in camera mia. Praticamente nuda tolsi la roba dalle mie valige e la sistemai nel capiente armadio. Quando ebbi finito, mi cambiai nuovamente e questa volta scelsi un vestitino a fiori, stile anni sessanta, e lo indossai.Mi stava benissimo; ci misi sotto il solito perizomino e null�altro. Erano le diciannove e trenta, quando, tutta in ghingheri, mi presentai per la cena. Da fuori si sentiva il profumo del pesce grigliato, mi affacciai sulla porta di casa e vidi il nonno e lo zio indaffarati attorno al barbecue a cuocere del pesce. Mi avvicinai a loro e sentii su di me lo sguardo lubrico del porcellino Matteo. Devo dire che anche il nonno mi squadrò per bene dalla ...
    ... testa ai piedi e poi si girò nuovamente a curare la cottura del pesce. Con la mia voce cristallina li salutai e tornai in cucina ad aiutare la nonna ad apparecchiare la tavola.�Lascia stare Giulia, faccio io, poi stasera non si mangia in casa, s�apparecchia fuori, sotto al pergolato.�Mi piaceva sentire parlare con quella bellissima cadenza toscana. Anche mio padre e la mamma parlavano come loro, ma ormai si erano assuefatti al dialetto emiliano, ed i loro discorsi erano a volte frammentati da alcune parole toscane e da molte altre in emiliano.Entrò in quel momento lo zio Matteo con in mano una teglia colma di pesce ancor caldo�..�Bea, metti questo in forno prima che si raffreddi�.�Cenammo quella sera, con grande allegria, gustai quel cibo prelibato con ingordigia, tutto era romanticamente bello. Le lampade a luce gialla illuminavano a malapena il pergolato, l�ambiente circostante era piuttosto affascinante. Sentivo le gambe nude percorse da brividi di freddo, ma non dissi nulla a nessuno. Ogni tanto lo zio, voltandosi per parlarmi e guardarmi in faccia, appoggiava la solita manona sulla mia coscia. Un altro genere di brivido percorreva il mio corpo e come una lieve scossa elettrica mi lasciava per un attimo imbambolata ed esausta. Dopo cena, la proposta del nonno di andare a mangiare il gelato fu bocciata a favore della torta di mele della nonna; la aiutai a sparecchiare e poi mi avvicinai al nonno ed allo zio che intanto s�erano seduti sopra ad una panca di legno e si erano ...
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