1. Il rientro da cecina


    Data: 20/07/2019, Categorie: Etero Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... accontentarlo?
    
    Partimmo alla volta di Cecina e lungo il percorso, tenendogli sempre la mano sul pene, volle sapere di noi, me e te, di come ci eravamo svegliati quella mattina alla luce dell'avventura che presto ci avrebbe coinvolti, me quale soggetto pronto al piacere e te ad attendere passivamente la sua conclusione.
    
    Gli ho raccontato che ero stata svegliata dal solletico, molto caratteristico, che si prova quando una bocca si appoggia a baciare l'orifizio vulvare... il solletico strano, costante, persistente che mi fece schiudere gli occhi... ero nuda, a cosce divaricate ed offrivo a te, amore, il più bello spettacolo che si possa immaginare e tu, consapevole che presto mi sarei svegliata, continuavi a leccarmela, mentre ti masturbavi; con la lingua aprivi le piccole ali della farfalla, frugando tutt'intorno e dentro l'orifizio, provocando fremiti convulsi al mio corpo che avrebbe voluto che quel momento non finisse più, fosse eterno. Quando hai preso in bocca il bottoncino che, sai bene, mi fa letteralmente delirare e lo hai succhiato, ho avuto un orgasmo quasi animalesco, cui rispondesti inondandomi l'esterno della vagina del tuo sperma.
    
    Avevo appena finito di raccontare del nostro amplesso di ieri mattina, che egli ha accostato e fermato l'auto lungo il fianco di un parco. Mi ha preso per mano e mi ha condotto lungo i viali, finché non ha trovato una panchina, dove ci siamo seduti ed ha preso a mangiarmi bocca e lingua, mentre rimetteva la mia mano sul pena. ...
    ... Ebbi come una scossa: lo aveva tirato fuori dai pantaloni, nudo, proteso e caldo, irresistibilmente caldo.
    
    "Ma Enrico - protestai - se passa qualcuno?"
    
    "Non temere! A me piace così; anzi..." fece seguire alle parole il gesto impositivo di prendermi per la nuca e spingere la testa sul suo grembo. L'eccitazione era tanta, per cui non insistetti più di tanto: lo presi in bocca e lo fagocitai da ingorda; sentii dei passi vicini, sulla ghiaia; non m'importava più chi potesse essere e continuai quello che stavo facendo.
    
    Che vergogna, tesoro... udii la voce di una donna che diceva: "Che sfrontati! Invece di farlo a casa loro, devono farlo qui?"
    
    Quando mi riempì la bocca di sperma, dovetti ingoiare per timore di sporcare il vestito. Poi ci ricomponemmo e guardandoci negli occhi, scoppiammo a ridere.
    
    Ritornammo in auto, ma poco dopo ci fermammo in un agriturismo, per non saltare il pranzo.
    
    Appena fornita la "comanda" al cameriere, per vero un bel ragazzo dagli occhi azzurri che non mi toglieva gli occhi di dosso, gli altri avventori presero ad andar via.
    
    Avevamo ordinato solo un antipasto ed un primo e, mentre consumavamo quelle pietanze, essendo rimasti soli nella sala, dovetti ingaggiare una lotta con Enrico, perché ora mi scopriva le tette, ora le gambe fino all'inguine.
    
    Il cameriere era tornato a sparecchiare, quando quel porco di Enrico, con un movimento inaspettato, tirò giù l'orlo del vestito, facendolo scendere al di sotto dei seni nudi.
    
    Agli occhi del ...
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