1. Il rientro da cecina


    Data: 20/07/2019, Categorie: Etero Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... fu ordinato di riempire le coppe.
    
    Ero rimasta supina, sul letto, completamente nuda, a cosce aperte. Era evidente quanto quel cameriere fosse emozionato ed eccitato per la scena che gli si presentava davanti... quasi non riusciva a stappare la bottiglia e, una volta riuscitoci, il tappo partì e con esso lo spumante che mi bagnò i piedi.
    
    Si sentiva il ticchettio che faceva il collo della bottiglia sul bordo delle coppe... Enrico era seduto sulla poltroncina della stanza e quando, dopo aver servito me, il cameriere gli porse la coppa, disse:
    
    "Dimmi sinceramente: ti piace mia moglie?"
    
    "Hummmmmmm - farfugliò dapprima il giovane, poi aggiunse - Non sono mica frocio: come potrebbe non piacermi una donna così?"
    
    Enrico allora riprese: "Bevila tu questa coppa e festeggia con noi... spogliati e ripuliscile i piedi che hai bagnato con lo spumante; poi scopala... è tua... ma, bada, devi farla godere tanto, altrimenti ti sbatto fuori a calci nel culo".
    
    Al ragazzo non parve vero: trangugiò lo spumante; fu nudo in un battibaleno; prese a leccarmi i piedi come un cagnolino; salì lungo le cosce fino a raggiungere il mio nido d'amore, lo baciò e leccò in lungo e in largo, mentre ero presa da brividi in tutto il corpo; mi girò sulla pancia e mi allargò i glutei (temetti volesse sodomizzarmi), invece leccò l'ano con una dolcezza mai provata prima e, di tanto in tanto, affondava la punta della lingua nel mio buchetto.
    
    Ormai godevo senza ritegno e cominciai a desiderare di ...
    ... sentirlo nel ventre... glielo dissi ed egli mi girò ancora per distendersi sul mio corpo, poi, aggrappato come l'edera al muro, mi rivoltò in modo da costringermi a coprirlo a mia volta. Ero su di lui e per me fu facile cavalcarlo. Era magnificamente duro e possente ed io me lo gustavo, mentre lo sentivo entrare ed uscire con una lentezza, a dir poco, esasperante; cavalcavo quel ragazzo con eccitata passione, mentre Enrico, da dietro, sicuramente godeva dello spettacolo della mia vagina impalata dal fallo del cameriere. Fui inondata dal suo sperma ed Enrico era sempre lì ad ammirare lo scorrere del piacere lungo l'asta che mi penetrava.
    
    Oh, tesoro mio, quanto ho desiderato che, in quel momento, fossi lì a raccogliere con la lingua i nostri godimenti!
    
    Loredana smise di raccontare, anche perché eravamo giunti a casa, ed io, eccitato all'inverosimile, mi ritrovai ad elucubrare sulla sua ultima frase: a Loredana, quindi, avrebbe fatto piacere che potessi ripulirle la vagina, aspirando con la bocca gli umori che aveva emesso durante la copula, ma, a maggior ragione, se frammisti allo sperma che le era stato schizzato dall'altro? Quando e come aveva concepito questa fantasia? L'aveva buttata lì, per l'eccitazione del momento o lo desiderava per davvero?
    
    Appena chiusa la porta alle nostre spalle, la presi in braccio e la deposi sul nostro letto; la spogliai con la stessa delicatezza che usa un collezionista nel maneggiare una rarità, qualcosa di inestimabile.
    
    Il corpo del ...
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