1. Il rientro da cecina


    Data: 20/07/2019, Categorie: Etero Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... mio amore era lì, offerto ai miei occhi ed a tutti i sensi possibili, dopo essere stato protagonista di eventi che l'avevano fatto fremere, l'avevano fatto scuotere, in preda agli spasimi del piacere.
    
    Cosa dovevo fare? Potevo violare quell'altare di voluttà?
    
    Fui riportato alla realtà dalla voce di mia moglie che diceva:
    
    "Cosa aspetti, amore, vienimi sopra, come sempre, ed appoggia il tuo pene al mio fiore, tra i suoi petali, mentre proseguo nel racconto". Obbedii all'istante ed ella, appena percepì il contatto del mio membro, la fava anelante, emise un sospiro di soddisfazione infinitamente gratificante.
    
    Lasciato l'agriturismo, giungemmo a Cecina, a casa di Enrico, e ci mettemmo a letto per dar un minimo di ristoro ai nostri corpi stanchi. Sarà stato il vino bevuto a pranzo, seguito dallo spumante, senza contare il viaggio e le varie emozioni vissute intensamente, mi addormentai subito, mentre Enrico mi cingeva, da dietro, tra le braccia.
    
    Non so quanto ho dormito ma, una volta sveglia, sono andata in bagno per dei bisogni e subito dopo sotto la doccia. Uscii dal bagno con l'accappatoio di Enrico sul mio corpo nudo e lo trovai pronto per uscire:
    
    "Come ti va di trascorrere la serata?" disse, proponendo due alternative: andare a cena fuori, in qualche locale, o consumare qualcosina a lume di candela lì in casa.
    
    Optai per la seconda prospettiva raffigurandomi a far la gattina con lui, tutta nuda, a godermi le coccole che certamente si sarebbe sentito in ...
    ... dovere di profondere nei miei confronti.
    
    Lo aspettai come la più classica sposina alla sua prima notte; avevo fatto volare lontano la fantasia e non nascondo che parte del tempo l'ho trascorso guardando allo specchio il mio corpo nudo ed immaginando le sue calde mani che correvano su di esso, alla ricerca di quanti più punti erogeni possibili.
    
    Rientrò e mi chiese:
    
    "Ancora non ti sei vestita?" ed io "Pensavo avessi piacere ad avermi nuda, per casa".
    
    "Se splendida e lo gradisco eccome. Ma, se ti dicessi che a breve saranno qui due miei amici?"
    
    "Scusa, ma la nostra intesa non era che avremmo trascorso la sera io e te da soli? Forse ho capito male?
    
    "No, avevi capito bene; ma, per strada, ho incontrato gli amici ed ho pensato di farti una sorpresa. La cosa ti dà noia?"
    
    Mangiai la foglia: ero certa che la cosiddetta "sorpresa" era, in realtà, un espediente concepito per offrirmi ai suoi amici. Cosa dovevo fare? Avrei potuto mandare a monte tutto e rovinare, così, la nostra serata, ma a che pro? Ti avevo promesso che me la sarei goduta alla grande, da autentica svergognata?
    
    Mentre mi dibattevo in questi pensieri, sentii suonare alla porta... dovevano essere loro... sgattaiolai nuovamente in bagno. Quando sentii le loro voci in casa, finsi di non sapere che ci fosse gente ed uscii dal bagno con l'accappatoio aperto sul davanti.
    
    "Eccomi, tesoro, sei rientrato? Oh, pardon... ma non sei solo?" dissi questo mentre facevo finta di raccattare i lembi dell'accappatoio ...
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