1. Incontro


    Data: 21/07/2019, Categorie: Etero Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    Ero sull'autobus al mio posto. Avevo prenotato il posto davanti alla scaletta per poter uscire subito e solo alla fine mi ero accorto di aver preso quello al finestrino e non quello lato corridoio."Scusi potrebbe scalare, questo è il mio posto" alzai gli occhi per vedere chi era e mi ritrovai a fissare le labbra più sensuali che avessi mai visto, di un colore incredibile rosa chiaro così particolare, delicate ma carnose, uno spettacolo che mi lasciò imbambolato per qualche secondo"Scusi- mi fece lei scuotendomi- può scalare che questo è il mio posto""Certo certo" feci riprendendomi, rimasi a fissarla anche dopo che si era seduta. Un viso da angelo, lineamenti morbidi e delicati, la pelle lisca e con un profumo incredibile, non riuscivo però a vederle gli occhi coperti da un paio di occhiali da sole, ero in uno stato di frenesia, se non si fosse tolta gli occhiali da sole in quel momento forse glieli avrei strappati via io, il suo viso mi aveva rapito e i suoi mi diedero il colpo di grazia, uno sguardo dolce e malizioso, due occhi verdi incorniciati da da un viso incredibile, i capelli scuri lisci lasciati liberi sulle spalle le facevano sembrare una modella. Mi ritrovai a fissarla per quasi tutto il viaggio, era molto bella, ma in lei c'era qualcosa di particolare come una sensazione di conoscenza, come se fosse una persona conosciuta. Ci ritroviamo nuovamente vicini nella ressa per prendere le valigie, tutte quelle spinte sembrano non rovinare il suo look impeccabile, ma ...
    ... la innervosiscono, la vedo sbuffare e agitarsi, si sposta in modo ossessivo i capelli dietro l'orecchio, ha una coppia di orecchini, due piccole perle messe una un po' più in alto dell'altra, mi ricorda qualcuno, ma non ho tempo per pensarci è arrivato il mio turno. Prendo la valigia e mi allontano, mi fermo a pensare un attimo e lei mi passa affianco come un treno, la guardo meglio, si sposta i capelli anche adesso come fosse un tic e quegli orecchini, mi butto"Giorgia!-la chiamo e lei con mia grande felicità si gira- Ehi Giorgia non mi riconosci?" resta per un attimo a fissarmi poi sul suo viso compare un sorriso"Oh mío dio! No che non ti riconoscevo. Mamma mia quanto sei cambiato""Lo prendo come un complimento" faccio avvicinandomi per salutarla come si deve"Direi proprio! Avrai perso una quindicina di chili!""I miracoli alle volte accadono Che ci fai qui? Sapevo che studiavi su" dissi salutandola con un bacio, aveva una pelle morbidissima"No, mi sono laureata. Continuo qui, sono venuta per prendere una stanza""Ah ti iscrivi in corsa. Poggi la roba e riparti""Nono, magari. Niente capodanno con gli amici per me. Resto qui per prendere confidenza con la città. Tu che stai facendo?""Io sto tornando a casa, sai da quando mi sto trasferito sto qui""Ci eravamo chiesti tutti che fine avevi fatto. Come mai qui?""Mamma ha trovato lavoro qui. Forse è il caso se ci togliamo da qui che intralciamo e ci becchiamo tutta la calca. Andiamo a sederci in un bar""Volentieri" ci incamminammo ...
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