1. Il passato mi condiziona 2°


    Data: 21/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: miriana

    ... mi leccavo le labbra, come avevo visto fare ad una porno diva, in un filmino a luci rosse, della collezione di mio fratello. “ Lo fai spuntare o no, sto fungo …? ” chiese, una voce di donna, dal fondo del salone. “ O aspetti che appassisca? ” aveva continuato un maschietto, forse interessato al pene di Tullio più lui che non la buongustaia di prima . Prima di mettere in evidenza l’infuocato virgulto che stringevo saldamente in mano, lasciai emergere appena il glande, dalla cintura del pantalone e, dopo averlo baciato con ardore, con l’altra mano avevo fatto scendere i pantaloni di Tullio quasi fino alle ginocchia, presentando la sua mazza in tutto il suo splendore. Un particolare che ha sempre aumentato a dismisura i miei desideri, è soppesare i testicoli quando raggiungono il massimo della loro durezza; frangente che in quel momento si era verificato, motivando degnamente l’azione che ne era seguita, ovvero, l’avidità di succhiarglieli entrambi fino all’esasperazione mia, sua e di tutti quelli che in quel momento ci stavano guardando. Come dicevo ai commentatori delle mie caratteristiche, quando l’estasi mi avvolge, entro naturalmente e piacevolmente nella parte della porno star, consapevolezza che ingigantisce a dismisura la mia passione, l’entusiasmo con cui mi getto nella mischia sessuale senza regole di sorta, vero strumento di piacere per tutti quelli che in quel momento ne sanno approfittare. Esattamente quello che in un secondo momento era accaduto, dopo il gioco ...
    ... proposto il padrone del barcone, e cioè: “ la Dea Bendata Indovina ”… ovviamente io, consistente nell’esporre membri di uomini scelti a caso e numerati dall’uno al dieci, che avrei dovuto osservare attentamente, prima di essere bendata, e che poi, tastandoli con le mani oppure con la bocca, se mi andava, dovevo indovinare il numero a cui apparteneva, premio, uno stupendo braccialetto in oro bianco. Mi venivano concesse tre prove soltanto. Era troppo bello, il bracciale, pertanto, decisi di dedicarmi al gioco in modo oculato. Prima di lasciarmi bendare passai in rassegna uno per uno tutti i membri, scappellandoli o soppesando lo scroto di ognuno, notando che uno di loro aveva un piccolissimo neo sul glande, il numero sei, per la precisione, e che il numero nove era il più ben dotato, sia in lunghezza che in circonferenza del pene, mentre il numero uno, il proprietario del barcone, ce l’aveva da suicidio. Per ovvia logicità, dopo avermi bendata, cambiarono i posti ai partecipanti cosi da confondermi maggiormente le idee. Quando furono sicuri che la benda mi copriva bene gli occhi, Tullio mi guidò accanto al primo della fila, il possessore di un membro piuttosto comune, che abbandonai subito per passare a tastare il secondo, anch’esso normale come fattezze. Il terzo lo riconobbi subito ma feci finta di nulla, anzi per dimostrare che non ne ero certa, iniziai a misurarlo con le mani e poi con la bocca e persino con la lingua, così a lungo dal farlo spruzzare nella mia bocca appena un ...