Il passato mi condiziona 2°
Data: 21/07/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: miriana
... paio di gocce di sperma. “ Il numero uno! ” esclamai deglutendo il misero risultato vitaminico che però confermava la mia vittoria riguardante il magnifico braccialetto. Un applauso simile, in vita mia non l’avevo mai ricevuto … E tantomeno così tanti baci, abbracci e toccatine fra le gambe, sui seni e sui glutei. “ Non ho mai dubitato che la mia schiava vincesse il premio ” confermò Tullio ad un tipo molto scuro di carnagione, probabilmente di etnia Indiana. Privatamente poi mi confessò di aver fatto diverse scommesse che gli avevano fruttato quasi diecimila euro. Sentirmi al centro dell’attenzione di tutta quella gente, uomini e donne comprese, mi rendeva euforica, eccitatissima, a tal punto da farmi finire in ginocchio a disposizione di chi desiderava farselo succhiare. Un numero di persone che non posso certo quantificare con esattezza, comunque molto superiore ai dieci che si erano sottoposti alla Dea Bendata. In pochissimo tempo procurai ed ebbi orgasmi multipli, il più intenso dei quali, dovuto alla posizione in cui ero stata legata, le mani dietro alla schiena unite alle caviglie e poi posata a pancia sotto su un tavolino rotondo ...
... girevole, che Tullio faceva ruotare velocemente in modo di lasciare il tempo alla gente di disporsi a cerchio, con la speranza che la trottola umana si fermasse con la bocca o il sesso, nella loro direzione, acquisendo il diritto di appropriarsi dei miei buchi come meglio credevano. In uno dei tanti giri, la sorte premiò il vecchio che aveva lodato il mio sedere, il quale, dopo aver adoperato con particolare piacere la mia vulva, si era poi preso anche l’ano, sorprendendomi per il caldo piacere che aveva rilasciato dentro di me, per la seconda, in così breve tempo. Il clou della serata però fu quando la rotazione si fermò davanti alla moglie di “Vecio .” in corrispondenza della mia bocca, e del ben dotato, alle mie terga. Leccare il clitoride della donna mentre un membro duro e prestante mi sondava fino all’utero, fu fantastico, così meraviglioso da sperare che non vi fosse alcuna tregua fino al mattino seguente. Invece finì in tutt’altro modo, ovvero, quando alcuni di coloro che ancora si sentivano in grado di menarselo, si accordarono per venirmi tutti assieme sul corpo, ancora lì, legato ed inerte, costretta a raccogliere tutto il loro sperma.