1. Valentina e la polstrada


    Data: 21/07/2019, Categorie: Etero Autore: PadroneMaldestro

    Era notte fonda ma le strade della città erano piene di auto, luci e traffico intorno ai Navigli.
    
    Il quartiere, pieno di bar e ristoranti, è diventato uno dei luoghi preferiti per organizzare eventi di ogni tipo.
    
    Era quella la Settimana del Mobile, periodo di grande fermento per l'intera città e l'azienda in cui Valentina lavorava aveva allestito un ambiente espositivo, utilizzando in modo molto originale un vecchio garage dismesso che si affacciava su Naviglio Pavese.
    
    Nonostante la location fosse azzeccatissima e fossero numerosi i commenti positivi del pubblico, i mobili esposti perfettamente integrati nell'ambiente, il servizio di catering, semplice ma ottimo, l'industrialotto brianzolo che li aveva assunti continuava a fare impazzire l'intero staff con pretese assurde, talvolta avanzate con toni arroganti.
    
    "Tesoro"
    
    - disse Valentina al marito -
    
    "io sono proprio scoppiata, non ci resisto più con questo cafone che, oltretutto, più che guardarmi mi spoglia nuda! Se pensi che possiate continuare senza di me, io staccherei e me ne ritornerei a casa. Il Capo potrebbe darti un passaggio, alla chiusura."
    
    "Ok, amore"
    
    - rispose il marito -
    
    "vai pure"
    
    ..e la baciò teneramente sulle labbra.
    
    Ammirandola allontanarsi, fasciata in quel vestitino nero attillato che le disegnava perfettamente il corpo, il marito pensò che, in fondo, in fondo, l'industriale del mobile non aveva tutti i torti ad arraparsi guardandola. Bastava ammirare come quel bel culetto ...
    ... ondeggiasse sotto il vestito... Aiutato in questo dalle scarpe decolte tacco 12 che portava ai piedini.
    
    Prima di andarsene, Valentina non resistette al bisogno di passare un istante dal bagno. Entrò nella toilette, sollevò il vestitino senza bisogno di tirare giù il solito perizoma minimale, che aveva tralasciato di indossare nel timore che si notasse il segno sotto l'abito, e quando ebbe finito la pisciatina appagante e rumorosa, fu molto stupita dalla presenza del mobiliere nell'antibagno delle signore...
    
    "No, non ho sbagliato bagno" - le disse ridacchiando il tipo - "sono qui per lei, perché ho visto che si stava preparando ad allontanarsi e le volevo chiedere di passare a bere qualcosa insieme al bar Magenta, così mi illustra i programmi che abbiamo per la giornata di domani".
    
    " La ringrazio molto per l'invito, sig. Ambrogio. Purtroppo, sono costretta a declinare, ora devo scappare, sono molto stanca. Di la, il mio capo e mio marito potranno illustrarle tutto quello che abbiamo previsto, altrettanto chiaramente" - concluse Valentina.
    
    Il mobiliere non si diede per vinto e continuò imperterrito a parlarle ed a farle complimenti.
    
    Con gli occhi puntati sul suo seno, che quasi non la guardava in viso, chiusi in quel piccolo e soffocante ambiente, Valentina si accorse di essere turbatala e con suo stesso stupore si rese conto di non replicare più alle sue domande e proposte con la stessa decisione è sicurezza che aveva usato precedentemente.
    
    "Sig. Ambrogio, Lei ...
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