1. Ragazzo di borgata (parte iv)


    Data: 21/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed

    ... capito” balbettai. Mi spinse di nuovo a terra, aprì la zip dei pantaloni e iniziò a pisciarmi addosso. Il getto caldo mi colpiva il viso imbrattandomi completamente, e il puzzo era così forte che quasi vomitai di nuovo.
    
    “Adesso spero che lo capisce tu cugino che non se scherza co me. Dije che se fa sentì domani, o quello che ho fatto a te se lo becca pure lui” se ne andò lasciandomi li per terra dolorante e sporco. Rimasi immobile per alcuni minuti scosso per quello che mi era appena successo, ma al pensiero che qualcuno potesse vedermi così mi alzai e corsi il più velocemente possibile via. Mentre salivo di corsa le scale mi ricordai che quel week end mia zia era fuori città per accudire la suocera, quindi mi sarei risparmiato la vergogna di spiegargli cosa mi era successo. Quando entrai in casa trovai Mirco intento a prepararsi per uscire, ma quando mi vide quasi gli prese un colpo.
    
    “Cristo Andrè. Ma che cazzo hai fatto?” io mi guardai un attimo allo specchio del corridoio e vidi il viso sporco di polvere e sudiciume impastati per colpa del piscio, il sangue che ancora colava un pò dal labbro e i vestiti umidi e che puzzavano di piscio. Mirco mi corse incontro e cercò di toccarmi ma io mi scansai. Mi sentivo sporco e lurido non solo fuori. “Non me toccà Mirco. Faccio schifo” gli occhi mi si inumidirono per il pianto.
    
    “Mi spieghi che cazzo ti è successo? Chi t’ha ridotto così?” io spiegai quello che era successo e le minacce ricevute dal tipo. Mirco era sbiancato ...
    ... e rimase in silenzio fino a quando non gli raccontai l’episodio del piscio.
    
    “Quel figlio di puttana. Lo ammazzo porco due!” diede un calcio al porta obrelli che volò dall’altra parte del corridoio. “Levati sti vestiti sporchi e ficcati sotto la doccia. Io chiamo gli altri e gli dico che stasera non esco”. Mi spogliai in bagno e mi insaponai sotto la doccia per due volte, come se in questo modo potessi lavare via anche quello che era successo. Mentre mi stavo asciugando Mirco entrò in bagno e, fregandosene del fatto che fossi completamente nudo, mi si avvicinò guardandomi addosso “Dove t’ha colpito quella merda?” mi chiese toccandomi un fianco, io feci una smorfia di dolore e mi ritrassi un pò. “T’ha preso a calci?”
    
    “No. Mi ha solo dato una cinquina in faccia e un sacco di pugni in pancia” Mirco mi guardò il labbro “Asciugati bene e poi vieni dillà che disinfettiamo il labbro”. Mi asciugai e con i capelli ancora umidi e l’asciugamano legato in vita andai in camera, dove Mirco aveva già preparato un batuffolo di cotone con del disinfettante. Mi ero accorto solo ora che si era cambiato, camicia e jeans avevano lasciato il posto a maglietta e slip, la sua tenuta notturna. Ci sedemmo sul letto e appena il cotone toccò la ferita mi scansai per il bruciore.
    
    “Cazzo brucia da morire”
    
    “Lo so scricciolo, ma tocca disinfettarlo” disse Mirco fermandomi con la sua mano sul mio collo e il batuffolo pigiato sul labbro.
    
    “Quanti soldi gli devi a quello?” chiesi quando ebbi il ...
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