Ho tanta voglia
Data: 21/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Bollentispiriti
... singole, ma noi siamo già un "unicum". Appendiamo gli asciugamani alle sporgenze dei pioli davanti al vano ed entriamo quasi insieme. Petto contro petto non ci esimiamo dallo strofinarci uno contro l'altro. Anzi, è piacevole sentire la sua consistenza e ricambiare con la mia, mentre attendiamo che qualcuno di noi, prima o poi, apra la doccia. Ci concediamo uno all'altro. Prima lunghi baci appena sfiorati; poi, più consistente contatto che si dilunga in una abbraccio incatenante; quindi intervengono le lingue ad affastellarsi una sull'altra per poi circumnavigare le pareti morbide della mucose orali. "Ci stiamo legando uno all'altro..." sospiro. "Hai ragione. Ora ci vuole!" risponde, mentre alza la levetta dell'acqua a tutta birra. Una sferzata gelata raffredda i nostri bollori. Ridiamo, staccandoci uno dall'altro, ma non usciamo dalla cabina. L'acqua si scalda subito e piove su di noi con l'effetto di una doccia scozzese rinvigorente. Finché non diventa bollente, costringendomi a ridurne la portata e la temperatura dell'acqua. Ora ci uniamo di nuovo in un frenetico, libidinoso bisogno di reciproche licenziose lascivie. Le bocche unite, capezzoli contro capezzoli, gli addomi appoggiati uno contro l'altro , si contrastano, vibrando, i nostri apprezzabili strumenti di piacere. Li afferro, avido, e li strofino uno sull'altro, uno contro l'altro, ...
... mentre lui mi strizza i capezzoli fino a farmi male, fino ad indolenzirmeli. Andiamo avanti, caparbi, nel nostro disegno. È un continuo alternarsi di sofferenza e piacere. La masturbazione continua, finché lui non si ritira. Non vuole arrivare all'orgasmo, non vuole che tutto finisca in una eiaculazione forzata. Gli accarezzo i peli dell'addome, risalendo, fino ad arrivare al petto, e lì un succhiotto è indispensabile. Gli aspiro anche l'anima. Stenta a riprendersi quando ho finito il lavoro di lingua e di bocca."Uff! Ci sai fare." si congratula con me. Turgidi, i nostri attrezzi ballano davanti ai nostri occhi, mentre ci accarezziamo e ci baciamo, strofinandoci le spalle. Sono rudi carezze, sono raspe che tolgono anche la pelle alla ricerca dei nervi che trasmettano al cervello quegli inequivocabili segnali dei nostri sensi. Ci vogliamo, ci desideriamo, ci possediamo. Ci stringiamo in un bacio affannoso, famelico, da orsi che vogliono sbranarsi e misurano l'apertura delle loro fauci su quelle dell'altro. Lingua contro lingua, se le estirpano, mentre le mani premono sui glutei, allargandoli a dismisura,andando a penetrare con le dita lo sfintere dell'altro, cercando di dilatare anche quello, premendo il proprio sesso fra le gambe dell'altro. Chi cederà all'altro, chi acquisirà il ruolo di penetrativo e chi di ricevente? Chi l' attivo e chi il passivo?