1. La principiante


    Data: 22/07/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: intense, Fonte: Annunci69

    Sono una ragazza di 27 anni, carina, occhi scuri, capelli color mogano, non troppo alta ma con un bel fisico sodo. Di seno porto la 4 e non mi posso lamentare.
    
    Ho iniziato circa un mese fa a lavorare in un negozio di abbigliamento per uomo, sapete quei negozi che vendono abiti da uomo, eleganti, scarpe, e accessori vari.
    
    Il titolare era un uomo, mai sposato di circa 60 anni, ancora abbastanza prestante, un po' di pancetta ma nulla di che, brizzolato e abbastanza alto.
    
    Aveva parecchi clienti e al tempo cercava una commessa, di bella presenza, con esperienza, da assumere a tempo indeterminato. Per me si trattava dell'occasione d'oro, anche se non era troppo vicino a casa, praticamente dalla parte opposta della città, mi andava bene, avevo un buon stipendio, le ferie, pranzo pagato e non essendo nella mia zona non c'erano clienti che mi conoscevano e la
    
    cosa mi andava benissimo.
    
    Mi recai al colloquio vestita con un tailleur nero gessato, un top bianco sotto, collant neri leggeri e scarpe nere alte. Un vestito formale, elegante, ma al tempo stesso intrigante.
    
    La gonna aveva un leggero spacco sulla gamba sinistra e camminando si intravedeva un pezzo di coscia.
    
    Mi presentai e il titolare iniziò a farmi le domande di rito, a farmi vedere il negozio e poi, visto che era entrato un cliente, provò a farmi parlare con lui. Andò tutto meravigliosamente bene, il giorno dopo ero assunta regolarmente.
    
    Mi venne chiesto di presentarmi in negozio sempre vestita in ...
    ... tailleur o comunque con la gonna, per me non era un problema, il mio armadio era ottimamente fornito di ogni accessorio e quindi ogni giorno cambiavo completo.
    
    Me la cavavo bene e dopo qualche giorno il titolare mi lasciava in negozio da sola anche tutta la giornata.
    
    Dopo circa 20 giorni iniziò per me quello che sarebbe stato un cambiamento radicale nel mio modo di vivere .
    
    Quel giorno indossavo una minigonna bianca, con un top azzurro che metteva in bella mostra il mio "balconcino", attraverso la gonna si intravedevano le mutandine di pizzo bianco, com'era bianco anche il reggiseno.
    
    Ero dietro il bancone e stavo ritirando nelle rispettive buste delle cravatte, ad un certo punto il titolare si avvicinò a me lentamente e con la scusa di vedere come facevo il lavoro si mise alla mia sinistra. In un secondo mi trovai con la sua mano destra infilata sotto la gonna a palparmi il sederino. Mi irrigidii e gli chiesi di smettere subito. Che non ero li per quello, ecc.
    
    Lui con una risatina e un bel sorrido mi guardò e mi disse: "Cara Linda, pensavi di venire qui solo per piegare cravatte, servire qualche vecchio bavoso? E prendere lo stipendio? Beh, te lo devi guadagnare e se vuoi anche gli straordinari pagati, e bene, devi accettare la mia mano e anche qualcos'altro…" Io in quel periodo, come tutti penso, avevo un bisogno disperato di soldi. Una rapida riflessione e non dissi più nulla.
    
    Sporsi leggermente il culetto in fuori in modo da riempire per bene la sua mano e ...
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