1. Penombra 1


    Data: 22/07/2019, Categorie: Etero Autore: GabryArcangeli

    Ti guardo distesa al mio fianco, le tende sono tirate e anche se fuori c'è’ ancora il sole la stanza e’ sprofondata in una fitta penombra. Ho riaperto gli occhi da poco e fatico a realizzare dove mi trovo. Davanti vedo un televisore spento e alla sua destra la porta semiaperta del bagno, si, e’ una stanza di hotel come tante, ormai mi sembrano tutte uguali, e’ difficile collegarle ad un luogo e ad un tempo preciso.
    
    Per te e’ diverso, ti vedo al mio fianco con i capelli neri arruffati sul cuscino, sei coricata di lato e rivolta verso di me, il lenzuolo ti copre sino alle reni ed un seno ti esce da sotto il braccio allungato. E’ bianco, grande, morbido, mi perdo ad osservarlo in questa specie di dormiveglia, pigro e rilassato, mi sembri un sogno. Tu dormi, respiri piano e con regolarità, io mi alzo sul gomito con cautela per guardarti meglio, in questa atmosfera irreale mi sembra di essere un osservatore estraneo. Mi piaci, non ho avuto il tempo di guardarti prima con attenzione, mi accorgo di vederti adesso per la prima volta. Io ho bisogno di osservare una donna, di scrutarne i particolari, di impossessarmi di lei, del suo corpo, abituarmi ai suoi gesti ,al suo profumo, ma tu non me ne hai dato il tempo o forse sono stato io che non ti ho voluto arrestare.
    
    Hai le labbra socchiuse, sono carnose, comincio a ricordarle su di me e mi danno un brivido sottile e intenso. Intanto però un fastidio tra le gambe mi dice che devo andare in bagno, ecco cosa mi ha svegliato. Con ...
    ... infinita cautela scivolo giù dal letto, sono scalzo e nudo ma mi fermo davanti alla porta per guardarti ancora, non riesco a staccare gli occhi da te. Hai una gamba scoperta, il lenzuolo sottolinea il tuo corpo, la schiena e’ nuda, mi soffermo cercando di ricordare il tuo sedere e mi viene da sorridere, quello me lo ricordo bene. Caldo, morbido, soffice ma sodo.
    
    In bagno c'è poca luce e non la accendo per non rompere l’incantesimo ma mentre indugiavo a guardarti devo essermi eccitato infatti fatico a risolvere la mia urgenza, gli uomini hanno questo problema certe volte, non si possono fare due cose nello stesso tempo e toccarmi non migliora la situazione.
    
    Ho l’asta dura e diritta, difficile da rivolgere verso il basso, anche lo scroto e’ contratto come quello di un lottatore prima della battaglia, accidenti, ne ho quasi più voglia di prima eppure non dovrebbe essere così, ricordo che mi hai svuotato completamente, almeno lo credevo. Forse e’ perché adesso mi sento così bene, rilassato, stranamente a mio agio in questo ambiente estraneo assieme ad una donna sconosciuta. Succede a volte e quando succede e’ impossibile prevederlo e saperne il perché. Succede e basta, sulle labbra ho un sorriso tirato, quando ho voglia non sono allegro ma teso e pronto a scattare come un felino, è l’istinto del maschio predatore.
    
    Ritorno sulla porta e ti cerco con lo sguardo, ti sei spostata, ne sono sicuro, adesso hai un braccio allungato dove dormivo io come per cercarmi, il tuo viso non ...
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