1. Ricordi ferragostiani - cap.1 di 2


    Data: 24/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    Settimana di ferragosto. Mi sto rilassando in un piccolo paese di montagna, sulle rive di un laghetto, godendomi il panorama all'ombra del piccolo porticato, seduto su una comoda poltroncina di vimini.
    
    Si vede che sono andato avanti con l'età e per ferragosto ho scelto questo posto tranquillo.
    
    Solo qualche anno fa consideravo posti come questi dei luoghi noiosi e non tranquilli, quello che ora considero pace prima lo chiamavo “mortorio”.
    
    Guardo i pendii dei monti davanti a me e nella mente riaffiorano ricordi di altri periodi di ferragosto vissuti in ben altri luoghi ed in ben altri modi.
    
    Quante follie ho fatto, quanto mi sono divertito.
    
    Per esempio ora la mia mente torna in dietro di alcuni anni, quando ero ancora in piena attività e da piccolo imprenditore tutte le ore di tutti i giorni erano ore di lavoro per me. I lavoratori dipendenti, finito il loro turno, smettono di lavorare, io non potevo: la mente non conosceva orari e il cervello lavorava sempre a qualcosa, o ai lavori da eseguire o a quelli da procurarsi per l'immediato futuro, al rapporto con le banche e con il fisco, alla concorrenza, ai fornitori ed ai clienti restii a pagare.
    
    Allora potevo permettermi pochi giorni di ferie all'anno, ma in quei pochi giorni davo un taglio netto a tutto ciò che era la mia routine abituale: non solo mettevo in pratica il detto “agosto, moglie mia non ti conosco” ma mettevo in letargo il buon senso, le regole, la logica, tutto. L'importante era per me ...
    ... divertirmi.
    
    E' un paradosso ma essendo abituato allora a dover ottemperare sempre a mille impegni anche per i brevi periodi di ferie mi auto obbligavo a rispettare un impegno, diverso dai soliti: quello di divertirmi ad ogni costo, in qualsiasi modo.
    
    Un anno di quel periodo, ero andato in vacanza per la settimana di ferragosto in una località balneare nella quale arrivai a metà pomeriggio. Subito dopo aver preso possesso della stanza già prenotata in un albergo con possibilità di ristorazione e servizio spiaggia, mi cambiai per recarmi in spiaggia sia per un molto desiderato bagno sia per cominciare ad osservare l'ambiente e valutare come e con chi potermi divertire durante il mio soggiorno. Non pensavo specificatamente al sesso, piuttosto ad una simpatica compagnia perché da soli, in luoghi che non si conoscono e dove non si conosce nessuno, non è che ci si possa divertire molto. Del resto credo che tutti i vacanzieri fanno facilmente conoscenze (a volte le chiamano impropriamente amicizie) ed altrettanto facilmente rompono il legame a fine soggiorno o, se si stufano, anche prima, magari dopo una sola chiacchierata.
    
    Godutomi il prima bagno mi misi seduto sul letto-sdraio dell'ombrellone che mi era stato assegnato nella spiaggia riservata ai clienti dell'albergo. Stavo dando un'occhiata perlustrativa agli altri bagnanti disseminati ovunque quando dal vicino ombrellone un tipo che stava leggendo il giornale, abbassò la rivista e si presentò ponendomi una domanda due volte, ad ...
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