Il corso (Quinto e ultimo capitolo)
Data: 26/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Alba17
... E cominciò a farci vedere su questa schiena nuda quali punti avremmo dovuto toccare, massaggiare, come e con quanta forza. Tutte guardavamo con attenzione. "Adesso cominciate" concluse. La mia collega iniziò a massaggiarmi il collo, le spalle, la schiena, non senza difficoltà causata dalla presenza del reggiseno. Lui continuava ad andare da una all'altra e dava indicazioni precise a ciascuna. Arrivò anche da noi. Mi mise le mani sulla schiena. Cercò di alzare il reggiseno almeno un po di più senza risultato. Lo fulminai con lo sguardo. Un quarto d'ora di massaggio su di me. Poi toccò a me farlo alla mia collega. "Ora, mettetevi l'una affianco all'altra. Scaldate la vostra compagna con il vostro corpo. Adesso ascoltatemi e lasciatevi andare alle sensazioni. Chiudete gli occhi". Cominciò a suonare una musica bellissima. Avevo gli occhi chiusi, quindi non so quale strumento fosse. Poteva essere un flauto, ma la musica era più sublime. Tutto d'un tratto sentii un fruscio, poi un cinguettio di uccelli. "Siamo nel bosco! Sono nel bosco!" mi dissi. Le immagini di una natura incontaminata presero vita davanti ai miei occhi. Ero sola davanti a quella meraviglia. "Vieni Alba, entra!" disse d'un tratto una voce indefinita. Lo feci, camminai per qualche passo. Alzai lo sguardo. Alberi maestosi. Folti. La luce del sole non penetrava tra i rami. In alto, un fascio di luce sembrava volermi indicare la strada. Poi più nulla. Buio totale. Non potevo tornare indietro. Non volevo. Volevo ...
... vedere a chi appartenesse quella voce, da dove provenisse. Camminai al buio, e tutto d'un tratto vidi davanti a me uno spazio spoglio, vuoto, enorme, scuro, come se gli alberi avessero creato un antro con i loro grossi rami. Mi avvicinai con il cuore in gola. Mi guardai intorno, vidi anche me stessa. Vestita tutta di bianco. Sdraiata su un materassino, con gli occhi chiusi. Agli estremi del mio corpo due cobra mi facevano da guardia. Stavano sull'attenti pronti per attaccarmi. Fischiavano. Quando volevano abbassare le loro teste, una musica li richiamava nuovamente sull'attenti. Volevo vedere da dove provenisse quella melodia, ma i miei occhi non ubbidivano. Sentii la sua presenza. Era lui che li controllava. In quello stato di semi-incoscienza continuai a sentire quella musica, avevo paura. Di nuovo quella voce: "Alba, dormi". Non lo faccio. Ho paura. Apro gli occhi, lo vedo. E' nudo. Completamente nudo. Ha in mano questi strumenti strani e continua a suonarli come impazzito. Che vuole fare? Mi sento paralizzata. Lui tenta di nuovo: "Alba, rilassati. Non succederà nulla che tu non vorrai". Non l'ascolto. Riprende a suonare. Una musica diversa. Mi piace. Mi rilassa. Faccio per addormentarmi. Comincia a soffiare un vento leggero. Il mio vestito bianco mi scivola lungo il corpo. Non ho intimo sotto. Mi vergogno, ma non riesco a coprirmi. I miei muscoli non ubbidiscono alla mia testa. Sento una mano che mi tocca il corpo delicatamente. O forse è il vento? Apro gli occhi. Lo vedo. È' ...