Il corso (Quinto e ultimo capitolo)
Data: 26/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Alba17
... lui. Mi sta toccando. Non so cosa mi succeda, ma non mi ritraggo al suo contatto, mi piace, mi fa star bene. All'improvviso mi sento circondata da altri uomini. Tutti nudi, con i loro membri semi eretti che vengono verso di noi. Mi guardano come fossi l'oggetto dei loro desideri, come se dovessi appagare le loro voglie. Lo sciamano, o il diavolo, o chiunque esso sia, li blocca. Si fermano un po' lontano ma non se ne vanno. Lui continua a massaggiarmi, mi accarezza il viso, il collo, si sofferma sui capezzoli. Comincio ad eccitarmi. Sento dei passi venire verso di me. Man mano che si avvicinano odo parole in una lingua sconosciuta. Vedo tanti uomini in cerchio, gli stessi di prima, nudi, con i sessi pronti. Sono circondata. Ma che succede? Dio, che succede? Sembra una specie di rituale satanico. Vorrei alzarmi, scappare. Ho paura dei serpenti che lui controlla. Ho paura che la mia inquietudine lo distragga e loro ne approfittino per avvelenarmi. Perciò non mi nuovo. Lui mi cosparge con una polvere che non riconosco. Scende delicata sul mio corpo. Candele accese tutto intorno. Gli uomini sono ormai vicinissimi, vedo le loro mani allungarsi per cercare di toccarmi, le ho quasi addosso... "Adesso BASTA!" dico terrorizzata prima di scattare in piedi. Solo in quel momento mi rendo conto di dove mi trovi, di nuovo in palestra. Cerco di capire cosa lui stia facendo, ma il coperchio aperto del baule lo nasconde alla mia vista. Riesco a vedergli solo il viso. Mi guarda impassibile e ...
... mi ammonisce portando il dito tra bocca e naso. Sto zitta, ma lo guardo con l'odio causato dal terrore. Lui continua a fare quello che faceva prima, tranquillo, come se nulla fosse. Ma la mia mente e la mia anima sono in subbuglio. Guardo le altre. Dormono. Guardo la palestra. Una stella grande, anzi tante stelle incastrate l'una all'altra al centro del soffitto. Ora sono lucida. So dove sono. Tutto d'un tratto divento forte. Voglio bloccarlo, posso bloccarlo, devo fermarlo, fermare l'influenza che ha su di me. "Questo pensa di poter fare con noi quello che vuole - mi dissi - ma io non glielo permetterò. Ora mi alzo. Le sveglio tutte. Le porto via con me. Andiamo fuori da qui, lontano da lui. Questo è un pazzo". Faccio per svegliare la mia compagna. La tocco. La guardo. Ha nel viso un'espressione così beata che la mia voglia di portarla via da lì svanisce in un istante. Torno in me. "Ok - mi dico - Alba, calmati. Cerca di essere lucida. Cerca di tenere in pugno la situazione. Stai attenta a lui. Se dovesse fare un passo falso, sai come reagire". Lui continua a suonare: cinguettii di uccelli, fruscii di alberi, torrenti, suoni di serpenti, tamburi. Lo guardo minacciosa. Mi guarda curioso ma sereno, con l'aria di uno che viene da un altro mondo. Lo vedo invecchiato. Capelli lunghi, bianchi, occhi profondi come se non fosse più lui ma una leggenda, la mia leggenda... Di nuovo il canto degli uccelli, il fruscio degli alberi, il chiasso dei tamburi. Il mio cuore batte a mille. Non ...