Dalia - cap. 21: in panne
Data: 01/08/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: DonEladio
... mi consegni la macchina riparata, te la scopi come vuoi. Siamo d’accordo?”. Il meccanico mi fissò un istante, poi guardò Dalia ancora piegata sulla scrivania, che aveva chiuso gli occhi e si stava infilando un dito davanti e uno di dietro, infine capitolò: “E va bene, vaffanculo…” concordò con non poco disappunto.
“Avanti, zoccola, fatti guardare bene, mettiti in piedi e spogliati nuda”, ordinò accasciandosi sulla poltrona; mia moglie non se lo fece ripetere due volte, si alzò in piedi e si sfilò la canottiera, poi sbottonò la minigonna e la lasciò scivolare alle caviglie, restando davanti a lui completamente nuda sugli zoccoli di legno rossi. “Che femmina che sei, mi fai impazzire così tutta nuda” esclamò con la voce rotta dall’ eccitazione mentre si masturbava dopo essersi abbassato la salopette fino alle caviglie; “adesso sdraiati per terra e allarga bene le cosce, puttana!”; Dalia fece immediatamente quanto richiesto, adagiando il suo corpo nudo sul pavimento lercio e spalancando le gambe il più possibile, ricominciando a infilarsi le dita in entrambi i buchi sotto i suoi occhi; “Così, brava, non vedi l’ora di farti infilare da un paio di bei cazzoni, vero? Sono sicuro che tuo marito te li troverà presto, ma per adesso vieni qui, mettiti in ginocchio e prendimelo in bocca!”; Dalia si sfilò gli zoccoli, si mise in ginocchio e cominciò ad avanzare a quattro zampe verso di lui, nuda come mamma l’ha fatta, e quando lo raggiunse prese in mano quel bastone di carne ancora ...
... mezzo molle e cominciò a succhiarlo con gusto; a volte mi interrogo sulla sottile linea che separa il voyeurismo dal cuckoldismo, forse nemmeno esiste, ma so per certo che la componente voyeur, in me, è anche superiore alla componente cuckold: restai estasiato da quell’ immagine di mia moglie, così bella e sexy, inginocchiata nuda tra le gambe di quel porco schifoso che si godeva la sua meravigliosa bocca mentre la teneva per i capelli e le maneggiava un seno imbrattandolo di grasso, e dalle due dita con cui lei non smetteva di penetrarsi la fica che facevano capolino tra il suo meraviglioso culo rotondo e le piante dei suoi piedi neri per la sporcizia raccolta dal pavimento di quel torrido ufficio dalle pareti ricoperte di calendari raffiguranti donne nude: non persi un altro istante ed estrassi il cazzo per masturbarmi e il telefonino per immortalare l’attimo in un video con cui mi sarei masturbato chissà quante altre volte.
Il porco grugniva e la incitava continuando a darle il ritmo su e giù con una mano mentre con l’altra le schiaffeggiava un seno facendolo sballonzolare di qua e di là; lei, dal canto suo, aveva le due dita sempre piantate in fica e ondeggiava il culo in segno di richiamo: “Amore…”, gemette con un filo di saliva che le collegava le labbra al cazzo del meccanico, “sto impazzendo, mettimelo nel culo”; la raggiunsi e la accontentai, inculandola a pecorina mentre l’ altro le scaricava in gola il suo fiotto di seme bollente; le diedi pochi colpi decisi, sia ...