1. incontro di lavoro...con sorpresa


    Data: 03/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: gioialunavera

    ... è una scoperta, un�avventura nuova. E forse per questo, ora, sono così agitata.Con una strana fitta allo stomaco, sento il mio cellulare squillare. Un segnale: Jean è giù. Mi do un�ultima controllata nello specchio d�ingresso: i capelli sono sciolti, ricadono in boccoli morbidi sulla camicia di seta color crema. La vita è strizzata da una cintura alta, su un pantalone di crépe grigio ferro, a sigaretta. Tacchi neri modello chanel e un golfino grigio chiaro posato sul braccio completano l�insieme, dandomi un�aria molto raffinata: sembro una francese doc, pronta ad un appuntamento di lavoro. Perfetta. Prendo la mia Vouitton ed esco di casa.Jean mi aspetta in piedi vicino al portone, fumando un sigaro. Gli vado incontro gioiosa, sorridente. Mi stringo a lui e lo bacio, incurante del forte odore di sigaro che la sua bocca emana. Lui mi infila la lingua in bocca trasmettendomi un sentore amaro, di fumo forte, ma ugualmente il rimescolio che il suo bacio mi provoca mi lascia di stucco. E� incredibile�mi sto veramente innamorando perdutamente di lui.Entriamo in auto. Lui si complimenta per come sono vestita, mi accarezza i capelli, poi partiamo. E� mattino molto presto, e la città è sgombra: in pochi minuti usciamo da Parigi e ci troviamo su una strada molto larga. Io non so nemmeno il nome della località dove siamo diretti. Mi basta essere con Jean, guardare il suo elegante profilo mentre guida, il naso affilato, la mascella squadrata, appena un po� cadente ai lati, vedere le sue ...
    ... belle mani sulla leva del cambio, aspirare il suo profumo così chic, con quell�aroma speziato e pungente, per sentirmi felice. Parliamo molto durante il viaggio�in realtà, io parlo molto. Lui mi chiede della mia vita a Roma, dell�università, della mia famiglia, delle mie amicizie. Mi chiede cosa provo ad aver lasciato tutto, e se mi fa male l�idea che mio padre mi abbia visto con il suo amico, e che sia ancora arrabbiato con me.Il viaggio è piacevole, e così quando, superata una curva con l�auto, entriamo in un largo viale alberato,mi sorprendo vedendo che l�orologio sul cruscotto segna le 9. Possibile che abbiamo viaggiato per due ore? Non me n�ero accorta. Eppure è così: due ore per giungere lì, e io ero così presa da Jean, così concentrata nel raccontargli tutto di me, da non aver sentito il tempo che passava. Attraversiamo il viale, splendido, con una serie di alberi enormi che ci fanno da corridoio. Il sole filtra leggermente tra i rami, facendo risaltare maggiormente il verde del fitto fogliame. Ad un certo punto, Jean rallenta, e svolta a destra, in un viale più stretto, che non avevo visto poiché la vegetazione è molto folta. Qui gli alti alberi sono sostituiti da bassi cespugli di bosso, regolari, come se qualcuno li avesse potati di recente. E� una giornata bellissima, quel posto è splendido, e io mi sento molto serena. Dopo circa mezzo chilometro, ci fermiamo davanti ad una cancellata altissima di ferro battuto. In lontananza, intravedo una casa bassa, bianca, una ...
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