Lei....una donna da sogno. parte 1 di 2
Data: 04/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: BisexGe59
... Arrivederci.
Chiuse la porta dell'ufficio abbastanza seccamente, lasciandomi lì come un cretino con la scopa in mano, cazziato, umiliato, e pensieroso di aver osato troppo. La sera quando usciva dal lavoro, temevo un suo riscontro al fatto accaduto, ma me la cavai con un “Buonasera” da parte sua, senza neanche guardarmi in faccia. Non contento riuscii a prendermi ancora una botta di deficente un giorno che stavo lavando l'ingresso, lei arrivò scusandosi del suo passaggio ed io:
-Non si preoccupi R, con quelle scarpe le è concesso di tutto. (Ma perchè non sono stato zitto?)
-Ancora???!!!! Mi sembra di averle già fatto capire come stanno le cose.
-Si si scusi, mi è uscito spontaneamente.....
-Ecco, allora cerchi di evitare in seguito. Spero di essere stata chiara!!!.
Sbamm!!!, altra botta di coglione e la paura di diventare lo zimbello dell'ufficio era tanta, Non sbagliavo. Un giorno una sua collega mi porto una busta dicendomi:
-Deve venire una mia amica a ritirare questa busta. Mi raccomando, non tacchini anche lei!
Porca miseria che figura da pollo, pure in giro mi prendevano. Fantastico. La voce si era sparsa.
Il tempo passava, la mia mente cercava di capire cosa era, chi era, come potevo almeno ingraziarmela nei gesti quotidiani, di avere un minimo di confidenza per conoscerla meglio e chissà.....
Fortunatamente ho una faccia come il sedere, e cominciando ad essere sempre più presente nella quotidianità del personale dell'ufficio, riuscii ad ...
... entrare nella grazie “amichevoli” delle colleghe con le quali si intensificarono le chiacchiere, le battute, magari con qualche piccolo favore per la posta o i pacchi che arrivavano, e devo dire che anche lei piano piano cominciò a sciogliersi soprattutto quando parlando, in un attimo in cui aspettava l'ascensore, sentì che parlavo con una sua collega che avevo lavorato in passato vicino a casa sua, in una zona residenziale con tanto di porticciolo. Poche chiacchiere ma quel tanto che bastava per sciogliere un po' il ghiaccio. Con uno stratagemma venni a sapere il suo cognome e mi affrettai subito a cercarla su FB, ovvero la “Bibbia dei cazzi altrui”. Non vidi molto, in quanto aveva l'account privato, accidentaccio, ma tanto mi bastò per vedere che il suo comportamento era molto di facciata, ma che in effetti amava essere desiderata, era esibizionista, le piaceva farsi vedere e certe foto avevano quel sorriso che diceva: “Se trovi la chiave che apre la porta mi avrai. Ma occhio perchè potresti pentirtene”.
Hai capito? Il bianco ed il nero, il sole e la luna, la luce ed il buio..... il mio mondo.
Ad aiutarmi ad “avvicinarmi” a lei ci pensò suo figlio senza volere. Venne a cercarla un giorno, chiesi dove andava, vista la giovane età, e saputa la risposta lo indirizzai verso l'ufficio. Notai dalla borsa da calcio che aveva che giocava nei pulcini della mia squadra del cuore. Quando uscirono feci i complimenti al bambino per la borsa, sorrisero entrambi e lei mi ringraziò ...