1. La stanza buia


    Data: 08/08/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Candido1967, Fonte: Annunci69

    ... importa quale uomo fosse. Voglio che per te rimanga un mistero. Almeno per ora. Ti concederai a lui nella completa oscurità. Per il mio piacere”.
    
    A Paolo piaceva cucinare. Aveva preparato del polipo in umido con patate lessate ed olive nere. Uno dei piatti preferiti di Lavinia. Quando lei tornò dal lavoro alle otto di sera, come al solito. Trovò la tavola già pronta e suo marito che le offrì subito un calice di vino bianco fresco. La fece accomodare a tavola. La guardava come fosse la prima volta, con occhi pieni di amore e gratitudine. “Perché mi guardi così, Paolo?” Lui sorrise “Ho fissato l’appuntamento con il tuo amante. E’ per giovedì prossimo alle sette di sera. Dovrai segnarti in agenda di non prendere impegni di lavoro dopo le diciotto e cercare di uscire in tempo dall’ufficio per essere qui alle diciannove circa. Ma non prima. Lui arriverà prima di te. Lo accoglierò io. Lo farò spogliare ed accomodare in camera dove ti attenderà”.
    
    Nei giorni seguenti Lavinia non riuscì a pensare ad altro che a quell’incontro al buio che l’attendeva. In ufficio faticava a restare concentrata sul lavoro. Contrastanti sentimenti l’agitavano. Era divisa tra il desiderio di fare quell’esperienza e la paura di uscirne per sempre segnata. E come sarebbe stato il rapporto con Paolo dopo aver messo in pratica quella fantasia? Quel giovedì non riuscì a concludere nulla in ufficio. Il suo pensiero era costantemente rivolto all’appuntamento che l’aspettava la sera. Le gambe le tremavano ...
    ... ed avvertiva il suo stomaco in subbuglio tanto che non riuscì a pranzare. Ma al contempo il desiderio si era a gradi impadronito di lei e del suo corpo. Pur emozionata ed intimorita si diceva pronta ad abbandonarsi al piacere per godere di quella situazione e farne godere suo marito ed il suo misterioso amante occasionale.
    
    Lasciò il lavoro alle diciotto, raccomandando alla segretaria di chiudere l’ufficio. Salì in auto e guidò nel traffico (che a quell’ora è intenso) fino sotto casa. Era in anticipo di dieci minuti. Decise di aspettare in macchina. Dieci minuti interminabili nei quali fu sul punto di desistere e di telefonare a Paolo per dirgli di mandare tutto a monte. Poi l’orologio digitale della sua Audi segnò le diciannove. Scese dall’auto e salì all’ultimo piano del palazzo in cui abitavano. Quando entro avvertì che anche suo marito era molto emozionato ed in ansia per la preoccupazione che qualcosa potesse non andare per il verso giusto. Le diede un bacio “Eccoti! Come stai? Tutto bene?” Lavinia fece cenno di sì con il capo. “Lui è già in camera. Spogliati”.
    
    Entrò in camera nuda. Si ritrovò nella completa oscurità. Fuori continuava a piovere; il ticchettio dell’acqua sulle grondaie esaltava il silenzio. L’unico senso di Lavinia stimolato era l’olfatto. Percepì la presenza dell’uomo nella stanza attraverso l’odore. Una fragranza di spezie orientali che le inebriò anche gli altri sensi e che l’avvolse come un caldo abbraccio. Era così concentrata nell’indovinare ...
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