1. Per un'amica in bus


    Data: 08/08/2019, Categorie: Etero Autore: Fiutospeciale, Fonte: Annunci69

    Novembre ore 18:00. Torino, si prepara all’inverno con una settimana di pioggerellina "british" che ingrigisce la città, prima della tempesta di colori da cui sarà invasa con le Luci d’Artista.
    
    Un pallido raggio di sole penetra tra le nubi
    
    Vesti un tailleur scuro con tacchi alti: la pietra dei marciapiedi è piuttosto insidiosa e, per evitare di cadere, ti incammini adagio verso la fermata del bus. Le goccioline ti bagnano il viso, i lunghi capelli ricci facendoli arricciare più del solito, ma la cosa non ti da fastidio anzi, ti fa sentire viva. Quando finalmente giungi alla fermata sei bagnata dalla testa ai piedi.
    
    Il 34 arriva dopo pochi secondi, come al solito, pieno di ragazzi, per lo più universitari: sali dalla porta posteriore e rimani in piedi, compressa contro la porta. Il bus riparte e per non cadere ti aggrappi al maniglione a lato della porta.
    
    Nemmeno duecento metri che l’autobus debordante si ferma alla fermata successiva: come prevedibile, alle Molinette, diversi studenti stavano aspettando di salire. Ti sposti più avanti che puoi senza voltarti, così da permettergli di salire. Quando si richiudono le porte, però, siete davvero pressati l’uno contro l’altra. Con tutta quella gente sarebbe stato impossibile anche cadere!
    
    Dietro di te, però, un braccio sfiora la tua testa per afferrare il palo. Non puoi vederlo, ma siete incollati, la tua schiena contro il suo petto. Da quando si è aggrappato a quell’appiglio le tue narici sono rapite da un profumo ...
    ... dolce ma fresco, il profumo dalle note aromatiche intense. “Deve essere il suo” pensi, ma non ci fai caso.
    
    Inizialmente non fai nemmeno caso ai vostri corpi appiccicati, e ai movimenti che il suo bacino fa sfregando contro il tuo morbido fondoschiena: dopotutto è un’impresa stare fermi con tutti quegli scossoni!
    
    Cominci a farci caso mentre siete fermi ad un semaforo, quando ti accorgi che quei movimenti sono voluti e soprattutto quando avverti qualcosa di duro puntare contro le natiche.
    
    Capisci subito e la cosa ti dona subito un certo piacere, ma vuoi accertarti che quella eccitazione sia voluta, che sia legata alle tue grazie. Non appena hai la possibilità, fai un piccolo passo in avanti: “Se non mi segue”, pensi, “vuol dire che non è per me..”
    
    Con grande sorpresa e con immensa soddisfazione, lo senti subito riavvicinarsi alle tue spalle, e puntarti nuovamente contro il fondoschiena il suo desiderio di te.
    
    Maliziosamente, decidi di farlo impazzire e facendo finta di niente arretri lievemente, per sentirlo premuto contro di te e cominci a dondolarti con il tronco, come una bimba, a destra e sinistra, lenta, in modo da strofinare il tuo culo contro la sua voglia bollente.
    
    La cosa più eccitante è che tutto ciò sta avvenendo alla luce del sole, in presenza di una marea di gente stanca, che non sa più cosa sia eccitarsi davvero, e per di più con un “estraneo” che non hai ancora potuto osservare negli occhi. La tua malizia è acuita dalla situazione: allunghi una ...
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