La favola di hairlessneve e dei 7 (o)nani(sti) - parte 2
Data: 13/08/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: honeybear
... cagne in calore?”
“Sì Padrone!” e nel rispondere l’erezione era al ormai al suo massimo.
Il povero HairlessNeve, senza minimamente sospettare di essere soggiogato da Grimildo, si lasciò dunque condurre per la casa come fosse un cagnolino. Ad ogni sosta, il suo improvvisato master lo obbligava a leccare le sue calzature per risalire lungo la gamba liscia e muscolosa, fino all’altezza dei coglioni. Non gli era in alcun modo permesso di avvicinarvisi, così come al cazzone in tiro in bella posa. L’unica concessione era di ricevere gli sputi che il perfido indirizzava nella sua gola e il supplizio del frustino che veniva fatto roteare sull’erezione e sulla cappella procurandogli un certo fastidio che, inesorabilmente, si trasformava in una sorta di sadico piacere.
Accanto a queste umiliazioni, Grimildo ne previde altre.
Lo rinchiuse dapprima in uno dei piccoli armadi dei suoi ospiti. La posizione era davvero scomoda: accovacciato com’era, quasi gli mancava il respiro, tanto era costretto. Il suo master chiuse le ante, ordinandogli di mostrare la bocca. Che prontamente fece capolino da uno degli intarsi. Quale premio, ricevette immediatamente in gola il bramato uccello del suo torturatore, il quale gl’impose di spompinarlo a lungo. HairlessNeve non riusciva quasi a respirare ma a Grimildo non importava, impegnato com’era a godere sia del lavoretto praticatogli che delle pene inflitte:
“Portento di bravuraaahhh!” commentò, liberando l’ostaggio che cadde ansimando ai ...
... suoi piedi.
Riassicuratolo al guinzaglio, prese a torturarlo facendogli passare il piede lungo la riga delle chiappe, dandogli una decisa spinta alla fine di ogni massaggio.
HairlessNeve mugolava di piacere e quando cadeva con la testa a terra, Grimildo gliela teneva premuta contro il pavimento imponendogli di tirarlo a lucido:
“Davvero un portento di bravura… Se ti vedessero i tuoi amichetti, credo che il pavimento te lo farebbero lavare ogni giorno così…”
Infine arrivò quello che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto essere il colpo di grazia: la dildo-coda. Gliela strofinò sotto il naso:
“Sa come di mela… - commentò prima di sentirsela infilare su per il culo senza troppi complimenti - Più forte, Padrone… Per favoreeehhh più forteeehhh… Così… Cosìii… Oh…”
Come la volta precedente, un colpo assestato in maniera più violenta, ed il giovane cadde riverso in avanti. Non si muoveva: “È finita per te!” commentò il perfido. Sorrise trionfante e se ne andò.
Per fortuna era quasi sera e i sette (O)nani(sti) stavano per tornare. Quando videro HairlessNeve giacer come morto, sospettarono subito del patrigno.
Sfilarono il dildo-coda avvelenato, ma non dava cenni di ripresa.
“Presto, il collare!” Appena l'ebbero tolto, HairlessNeve tornò in sé e, nelle pause tra un pompino e l’altro, narrò ai nani quanto accaduto.
Questi, nello sborrargli in culo, di nuovo l'ammonirono che stesse in guardia e non aprisse la porta a nessuno.
Al castello, Grimildo, sedutosi ...