1. Pub ichnusa


    Data: 14/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey

    ... panna pochi secondi dopo. Il suo ventre si bagnò a dismisura quando capì che quella panna stava tutta attorno alla bocca del giovane e Genny dovette mangiarla dalle labbra, dal mento, dalle guance e dalla punta del naso. Poi la lingua di Massimo si spinse tra le sue labbra e Genny abbandonò ogni remora. Le lingue si avvilupparono in tormentati giri, solleticando gengive e palato, strusciando le labbra, dardeggiando sulle punte. -Ti stai proprio divertendo – sussurrò Massimo, avvicinando la bocca al suo orecchio destro e facendole vibrare il cervello con la sua voce profonda. -È una domanda o un’affermazione? -Affermazione. -Cosa ti fa pensare che mi stia divertendo? Non ho mai mugolato né fatto un gemito. -La chiazza scura sui tuoi slip parla chiaro, no? – rispose il ragazzo, con il tono di chi pronuncia le parole sorridendo. Genny ammutolì e divenne rossa. Maledetti slip scuri: quando si bagnano, cambiano decisamente colore. -Ho in mente alcuni altri giochi, ma devo chiederti il permesso di togliere il reggiseno. Mentre le sue parole uscivano lente dalla sua bocca, Massimo le sfiorava la pelle delle braccia e scese lieve lungo i fianchi, fino all’elastico degli slip. Quello che in condizioni normali sarebbe stato solletico, in quella situazione divenne lo stimolo per farla inarcare e contrarre il bacino. Stava provando sensazioni mai vissute e forse irripetibili. “fanculo le paure”, pensò tra sé. -Va bene. Gli slip però me li lasci. -I patti sono patti: voglio solo che ci ...
    ... divertiamo entrambi. O siamo d’accordo o non si fa. Il giovane sganciò il reggiseno e lo spostò sulle spalle. I capezzoli erano duri per l’eccitazione e per la vergogna di essere esposta con una parte del suo corpo che era un richiamo sessuale per i maschi. Udì alcuni rumori che non seppe identificare. Percepì l’avvicinamento del giovane dal movimento d’aria che la investì. Poi, non resistette all’impulso di strillare. Sentì una scarica partire da entrambi i capezzoli. Avvertì la dolorosa contrazione delle mucose per il contatto con qualcosa di freddo. Quando sentì scendere dei rivoli d’acqua sotto il seno, capì che Massimo le aveva appoggiato due cubetti di ghiaccio. Respirò a fondo quando li tolse, ma per contrarsi subito dopo quando il giovane glieli appoggiò sulle ascelle e li fece scorrere lungo i lati del busto fino al bacino. Poi risalì e ridiscese. Una volta. Due. Tre! Genny gemeva, mugolava, irrorava i petali del suo fiore con la rugiada della libidine. La sua bocca semiaperta aveva bisogno di aria e il respiro era quello di una mezzofondista all’ultimo giro di pista. Massimo smise, ma la scia d’acqua fredda sulla sua pelle continuava a stimolarle il cervello. Quella prova sembrava non avesse mai termine. Le dolevano le braccia, tese in alto da parecchi minuti e irrigidite dalle contrazioni. Genny udì la porta del frigo che veniva aperta e cercò di indovinare cosa avrebbe scelto di farle assaggiare. Una scatola venne aperta e un recipiente di vetro fu appoggiato su un ...
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