Non È mai troppo tardi 2
Data: 14/08/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Mirosa
... bisogno d’altro, lui si trova lungo sul letto, con Jenni che troneggia su di lui. Gli mette l’inguine in faccia e gli dice con un’intraprendenza che credeva di non possedere:
«Il culo! Leccami il culo!» Gianni intuisce che cosa vuol fare ed ubbidisce insalivandoglielo per bene, e lo stesso fa lei con il suo cazzo, che già da segni d’irrequietezza. Come ha già fatto in precedenza, quando se l’è introdotto nella fica, adesso vuol ripetere l’identica operazione, però, questa volta, per farsi deflorare l’ano. Se lo appoggia alle ragadi, però è contratta e non ci riesce, allora le viene in aiuto lui, che la disarciona con garbo, si reca in bagno e torna con la scatoletta della crema Nivea, che aveva già adocchiato sulla mensola.
«Rilassati tesoro. Abbi fiducia, che faccio tutto io. Tu pensa a godere e basta.» La fa mettere in ginocchio, altrettanto fa lui al suo fianco ed inizia a leccarle il culo intanto che le stuzzica il clitoride, poi le va dietro e comincia a scoparla piano, intanto che la spinge fino a che lei non s’arresta contro la testiera del letto. Il cazzo comincia a farla godere, mentre sente il dito spalmato di crema che s’introduce per tutta la sua lunghezza nello sfintere e sta già godendo quando avverte il caldo della cappella appoggiata al buco vergine, allora è lei stessa che rincula e gliela fagocita dentro il condotto lubrificato:
«Si Gianni! Adesso spingilo su che io sto già ...
... godendo. Vieni insieme a me, amor mio.» Lui glielo spinge dentro piano e intanto che lei geme, si diletta a vederle il buco dilatato al massimo e le dice:
«Fatti un ditalino intanto che t’inculo.» Lei ci prova, il ricordo castrante comincia a farsi largo nel suo cervello distogliendola dal piacere, sta quasi per piangere per la delusione, quando Gianni, che sente l’approssimarsi dell’orgasmo, inizia a sodomizzarla con violenza. A quel punto l’ano di Jenni diventa l’epicentro di un godimento fantasmagorico, le sue dita si muovono frenetiche sul clitoride e la sua fica spande stille di piacere a profusione. Adesso Gianni sta sborrando, Jenni si sente le viscere inondate dal suo sperma ed urla la sua gioia, dicendosi, che non appena glielo toglierà da culo, glielo pulirà per bene succhiandoglielo. Ma non lei, Eugenia, casta e riservata, che lo pensa, bensì Jenni la troia. E sorride contenta, intanto che il cazzo le sta ancora sussultando, piantato in profondità nel suo culo, perché sa, che d’ora in poi potrà masturbarsi senza alcuna remora, fare sesso con Gianni, e magari incoraggiare le avances della lavorante della sua parrucchiera, che non perde occasione per farle capire, quanto le piacerebbe godere con lei.
«Chi sa che gusto ha la sua fica.» Pensa, mentre ingordamente netta il cazzo di Gianni, alla base del quale, la crema Nivea ha formato un cerchio bianco, facendolo sembrare un’ amanita phalloides.
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