1. Il segnale


    Data: 14/08/2019, Categorie: Incesti Autore: rococo

    Eravamo soli in casa quella sera, io e mia madre Rosanna, dato che Arturo mio padre, rappresentante di commercio, era in trasferta per il suo lavoro. Un po� prima di mezzanotte andammo a letto, ma quella notte non riuscivo proprio a prendere sonno. Verso le 2 del mattino avvertii dei rumori strani provenire dalla stanza dei miei. Sulle prime non ci feci gran caso; ma, dopo una mezz�ora, dato che non riuscivo a chiudere occhio, mi alzai per sgranchirmi un poco, cercando di non fare rumore e non svegliare mia madre.Ma, passando davanti alla sua porta, sentii dei lamenti strani. Pensai che forse stava facendo un brutto sogno, ma guardando verso la porta vidi che dal buco della serratura filtrava un piccolo fascio di luce, segno che probabilmente lei era sveglia. Stavo per bussare alla porta quando sentii mia madre dire sottovoce:"Fai piano, senno' Roberto potrebbe sentire�.".Roberto sono io, ho 20 anni e sono il figlio unico della famigliola. A chi lo diceva, visto che eravamo soli in casa? Non potei fare a meno di abbassarmi e sbirciare dentro la stanza dal buco della serratura.Non l'avessi mai fatto! Mia madre era tutta nuda sul letto e si faceva fottere da un ragazzo grosso modo della mia età. Lo riconobbi, era Gino, un bullo del quartiere, un perdigiorno che passava le giornata nella sala biliardi.Restai di gelo, con la testa sconvolta, in un istante mi turbinarono nella mente una miriade di pensieri. Sulle prime provai disgusto e rigetto per quella troia di mia madre. ...
    ... Poi il mio cervello si bloccò su una idea, perversa ma insistente.Mi ritrovai a tentare di trovare una spiegazione a quello cui assistevo, a pensare a mia madre, una donna di 45 anni, piacente e desiderabile, vogliosa, dalle forme voluminose, e al suo diritto di godere. Anzi, mia madre mi apparve ancora più attraente ed appetitosa di quello che era: anche quel po� di ciccia in più addensata sulle chiappe, sulle cosce e sulle tette me la faceva rassomigliare ad una di quelle donne abbondanti che tanto piacevano a Fellini. Improvvisamente quella donna, che stava tradendo suo marito proprio nel letto matrimoniale, e addirittura mentre io ero in casa, mi appariva giustificabile e desiderabile.Continuavo a guardare la scena di una donna in calore che quasi fagocitava un ragazzo chiaramente incapace di darle il godimento che cercava. E cominciai ad avvertire rabbia e invidia: rabbia, perché mia madre non era certo pane per i denti di quel pivello; invidia, perché mi sarebbe piaciuto tanto essere io al suo posto.Restai accucciato a spiarli sino a quando mia madre non si fece venire in bocca da quello smidollato e, prima di mandarlo via, gli disse:"Allora siamo d'accordo � se domani notte vedi di nuovo steso sul balcone il paio di mutandine nere con il reggiseno bianco, puoi venire �. alla stessa ora �. ti lascio la finestra aperta �. ma in camera tengo la luce spenta �. meglio non rischiare di farci scoprire!".Che nottata! Quando mi ritirai a letto ero distrutto, non ero di certo in ...
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