I silenzi di Luca
Data: 17/08/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Edipo
... preoccupata per lui, è sempre teso, nervoso, non lo vedo mai con una ragazza, non so nemmeno se l'abbia mai fatto. Ti scandalizza che una madre parli così?" "No, penso che tu esprima ad alta voce quello che molte altre si limitano a pensare". "Bé, credo che un'esperienza con una ragazza più grande gli farebbe bene, farebbe bene a tutti e due. Voglio dire che non ci troverei niente di male se voi vi divertiste un pò". Fino a quel momento non mi era nemmeno passata per la mente un'idea del genere e ora la trovai naturale e semplice. C'era qualcosa di male? Risposi di no. Quella notte feci uno strano sogno. Ero in compagnia di una prostituta che aspettava gli uomini di notte, vicino a un fuoco. La prostituta mi insultava e mi minacciava, ordinandomi di andare via perchè le rubavo i clienti, ma guardandola meglio riconobbi Tonio, truccato e travestito. Mi venne da ridere ma Tonio, infuriato, tirò fuori un coltello e voleva colpirmi. Allora iniziai a correre, attraversai vicoli e strade cieche che si aprivano all'ultimo istante come se qualcuno avesse fatto scattare un meccanismo segreto; sentivo sempre il nemico correre dietro di me ma per quanto mi sembrasse di volare non riuscivo a distanziarlo. All'improvviso si aprì una porta, delle braccia mi tirarono dentro e mi salvarono. Una donna di una certa età, coperta da un assurdo velo di trucco color giallo, mi rassicurò dicendomi che ormai nessuno mi poteva fare male. "Grazie, signora, siete stata come una mamma o una zia, come ...
... posso ricambiare?". La donna rispose storpiando tutte le parole che pronunciava: "Putete, signorena, putete, per scambiare il benefatto che vi ho fatto spusate figlio mio che non trova compagnia, è buono giuvinotto, duvite debitare la mia favora". "Dov'è vostro figlio?" risposi. "Trasite signorena, eccolo a codesto stanzo". Mi portò in uno stanzino spoglio, dove un bambino, di spalle, giocava con una palla, facendola rimbalzare sul muro. "Ma è un bambino, non lo posso sposare" dissi. Ma il figlio della signora si voltò e gridò:"Non sono un bimbo!". In effetti era un nano ma io provai una sensazione strana, di piacere. "Lo voglio" dissi, "sposiamoci". Presi il nano in braccio, lo baciai ed esclamai:"Che bel fidanzato ho!". Subito dopo mi ritrovai vestita di bianco mentre entravo in chiesa ed era mio padre che mi accompagnava ed ero felice che mio padre fosse tornato apposta per portarmi all'altare. Ma papà non era contento, bestemmiava e sudava e più sudava e bestemmiava e più mi diceva: "Non puoi sposare un nano, è peccato, ti nascono i figli nani, perchè non sposi tuo fratello?". "Ma papà, io non ho fratelli" risposi. Tutti i presenti ridevano ma lo sposo non c'era. Allora venne il prete e il prete era Daria. "Ma tu non puoi sposare, sei una donna, il matrimonio non è valido" dissi. "Ora anche le donne possono sposare" rispose Daria. "Basta con questa pagliacciata!" urlò mio padre e cadde per terra, ma nessuno lo aiutava, tutti ridevano. Allora entrò un uomo dalla grande barba ...