Sabrina
Data: 18/08/2019,
Categorie:
Sensazioni
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: MASTER84
... dasola in fondo al tavolo.- Vuoi cominciare subito con la frusta?Mi guardò annuendo. La vidi cercare di inghiottire la saliva.- Va bene, troietta... ma per potere usare quella, bisogna che ti prepari.Prima di tutto mettiamo questi deliziosi morsetti ai tuoi deliziosicapezzoli, cosa ne dici..Sentii il tintinnio metallico delle manette. Sabrina cercava istintivamentedi portare le mani al seno. I suoi capezzoli erano squisitamente sensibili.Presi un morsetto dal tavolo, strinsi Sabrina a me e le sollevai il golfinosopra le tette. Erano perfette, rotonde, gonfie. Un capezzolo spiccavaeccitato al centro perfetto di un cerchio bruno. Lo stuzzicai con i dentinimetallici del morsetto, lo leccai e poi guardai in viso Sabrina. Sabrinainvece guardava il morsetto; lo vide premere contro il suo seno e poi losentì chiudersi lento, come una tenaglia, intorno alla base del capezzolo.Emise un gemito e si appoggiò contro di me. Le sollevai la testa tenendolaper i capelli. Anche se Sabrina non lo aveva mai capito, quei morsetti laeccitavano terribilmente.- Adesso mettiamo l'altro, ok?Mi guardò prendere il secondo morsetto e fare esattamente la stessa cosa conl'altro capezzolo, solo più lentamente. Lasciai cadere un po' di saliva sulseno, e poi nel solco tra i due seni, rimanendo a osservare le curve morbideche disegnavano sul suo corpo.- Brava, bambina. Adesso voglio che ti inginocchi.Sabrina ubbidì, inginocchiandosi in terra davanti a me. Cominciai aspogliarmi di fronte a lei, con il suo viso ...
... a non più di quindici centimetridal mio cazzo, fino a rimanere in boxer e maglietta. Poi abbassai anche iboxer.- Adesso devo farti bella, vieni qui.E così dicendo, la presi per i capelli e strofinai il suo viso contro il miocazzo per un po'. Poi cominciai a spazzolarle i lunghi capelli neri perfarle una coda. La punta del mio cazzo rimase contro la sua fronte per tuttoil tempo che ci misi. Alla fine, avevo raccolto quei meravigliosi capellicorvini in una coda lunga almeno trentacinque centimetri che partiva dallanuca e finiva nella mia mano. La fermai con un laccetto di cuoio e diedialcuni strattoni verso l'alto per vedere se era venuta bene. Sabrinasollevava la testa di scatto ogni volta che strattonavo. Sì, era venutadecisamente bene. Cominciai a sollevarla da terra tirandola per la coda,fino a quando non fu di nuovo in piedi davanti a me. Un rigagnolo di salivacominciava a gocciolarle all'angolo della bocca.- Adesso credo proprio che serva questo. Tu cosa ne dici, cagna?Presi un collare di cuoio con un vistoso anello di metallo sul davanti eglielo allacciai intorno al collo. Poi passai una lunga catenella argentatanell'anello e tenendone le estremità in una mano cominciai ad allontanarmidal camino, costringendola a seguirmi. Era terribilmente eccitante rimanerea guardare Sabrina mentre si avvicinava; oppure allontanarmi ancora di più evederla costretta ad allungare il passo, tirata al guinzaglio come unacagna, con quel curioso morso in bocca, praticamente nuda, ammanettata ...