Dalia - cap. 14: nel vortice della depravazione
Data: 20/08/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: DonEladio
... (principalmente colli di bottiglia di birra o di vino) o, ovviamente, i loro cazzi; la figa ormai non glie la sfioravano quasi più, per tutta la serata si limitavano esclusivamente a torturarla, scoparla in bocca e incularla selvaggiamente; col tempo e con l’allenamento, Alfio riuscì a portare il culo di Dalia a una dilatazione tale da prendere anche due cazzi insieme; era una cosa che avevo visto fare solo alle migliori pornostar su internet e mai avrei pensato di vederlo fare a mia moglie e invece eccola lì, sdraiata tra due sconosciuti che le sfondano il culo in contemporanea tra gli ululati degli altri, mentre i piedi nudi le dondolano senza vita avanti e indietro e quel porco di mio cognato in piedi sul divano le sbatte il cazzo sulla faccia mentre fuma una sigaretta…
Dalia dal canto suo sembrava ormai schiava, di sè stessa più che di Alfio: ormai aspettava il venerdì sera con eccitazione crescente, e quando arrivava si godeva quella scorpacciata di cazzi fino all’ultima goccia di sperma, abbeverando con essa una perversione che appariva ormai senza fondo; accettava con entusiasmo il suo ruolo di schiava sottomessa a quei buzzurri schifosi e traeva enorme soddisfazione dall’essere umiliata e dominata da loro; la mia perversione ci aveva portati in un precipizio senza fine, nel quale più affondavamo e più scoprivamo che ci piaceva, e più ci piaceva e più eravamo attratti da ciò che poteva esistere di più torbido e proibito. La fissavo rapito mentre si faceva ...
... sodomizzare per ore, il primo si svuotava le palle nell’intestino di mia moglie e il secondo ne prendeva immediatamente il posto facilitato dalla sborra del precedente, una volta finito coi giochetti e decidevano che era il momento di fare sul serio, cominciavano ad incularsela violentemente e andavano avanti senza sosta finchè lei cadeva in quella sorta di stato catatonico che le avevo visto dipinto in volto dopo la gangbang in officina con Alfio, Max e i tre meccanici, e ancora se la inculavano e la scopavano in bocca e le davano pacche sulle natiche e le mungevano le mammelle e la riempivano di sperma che le colava dappertutto fino a lasciarla esausta e priva di sensi sul pavimento di casa. Poi finalmente sembrava che la loro voracità le desse una tregua (fino alla prossima volta) e se ne andavano, permettendomi di restare finalmente solo con lei: e mi bastavano ancora pochi colpi di mano ammirandola nuda e stravolta e sfondata e gocciolante sulle piastrelle, svenuta ma soddisfatta, distrutta ma felice, per finire di masturbarmi per l’ennesima volta e unire il mio sperma a quello di tutti gli altri sul suo corpo.
Poi la prendevo in braccio e la portavo a letto, addormentandomi al suo fianco respirando l’odore di sesso che emanava, rimandando il bagno all’indomani mattina.
Questa situazione andò avanti per qualche settimana, in casa mia c’era un viavai degno di un bordello d’altri tempi, con l’unica differenza che l’unica troia a disposizione era mia moglie. Dalia, non appena ...