1. Crescere a rimini - i 18 anni di alice


    Data: 21/08/2019, Categorie: Etero Autore: mikirn82, Fonte: Annunci69

    ... età.
    
    Continuai a baciare Alice per tutto il tempo passato nel parco, ci fermammo solo per fumare. Ho sempre adorato, da ragazzo, la prima parte di ogni incontro.
    
    Baci lunghi, mai annoiati.
    
    Tornammo un attimo al Talk, giusto il tempo per un giro di Tequila bum bum, poi salimmo sugli scooter e ci dirigemmo verso la Grotta Rossa, un quartiere ai piedi dei colli riminesi.
    
    Avremmo passato la serata alla Melody Mecca.
    
    Era mezzanotte, orario di punta. La fila di macchine lungo la via di accesso era lì a testimoniarlo. Fila che grazie allo scooter saltammo agilmente. La Mecca era sempre piena, estate o inverno che fosse. Era forse il locale di musica etnica più importante d'Italia. Dall'esterno sembrava una gigantesca tenda del deserto.
    
    Parcheggiati i mezzi arrivammo all'ingresso, vedevo l'emozione sul volto di Alice; per lei era la prima volta in una discoteca così grande. La presi per mano e la condussi, d'altronde mi muovevo con grande familiarità dato che in inverno frequentavo sempre la Melody.
    
    Una piccola scalinata portava alla sala in cui c'erano biglietteria e guardaroba; una volta fatto il biglietto andammo verso lo strappo, alla base della scala, decisamente grande, che saliva fino alla sala principale. Salutammo il finto cane anti droga e ci facemmo guidare dalla musica, più forte dopo ogni gradino. L'arrivo nella pista grande destava sempre grande stupore, non solo la prima volta. Inizialmente la visuale verso la pista era un pò ostruita dai ...
    ... divanetti, schierati in massa alla destra della scalinata d'ingresso. Percorremmo qualche passo prima che lo spettacolo del dancefloor si mostrasse completamente; una torre di cemento, alta circa quattro metri, ospitava il dj sovrastando la più grande pista che avessi mai visto fino a quel momento. Durante questo percorso, la presa di Alice intorno alla mia mano si fece sempre più stretta. Si guardava intorno come faccio io nei negozi di caramelle.
    
    La musica era assordante, centinaia di corpi si muovevano ad ogni tipo di ritmo.
    
    Trascinai Alice in pista, iniziammo a ballare. Non mi staccai mai da lei, la mia mano destra era sempre sul suo culo. All'improvviso la ragazza si abbassò, arrivò con il viso all'altezza del mio uccello. Aprì la zip e lo tirò fuori, poi lo prese in bocca. Dall'alto osservavo immobile, sentii il cazzo indurirsi velocemente come non mai. Non fu un pompino, solo una dimostrazione. Dopo nemmeno trenta secondi avevo nuovamente la sua lingua in bocca, era diventata salata.
    
    Restammo in pista qualche altro minuto, poi uscimmo in giardino.
    
    Ce ne erano due, di giardini, alla Mecca.
    
    Il più bello, quello in cui portai Alice, aveva una fontana, spenta, al centro. Ci sedemmo proprio sul bordo della fontana, con le gambe immerse nell'acqua che non c'era.
    
    Iniziai a giocare con i suoi capezzoli, che nel frattempo avevano cominciato a spingere prepotentemente contro il top. Alice si mordeva le labbra dal piacere.
    
    Mi chiese se c'era un posto tranquillo, ...