1. Il venditore ambulante 3 -a dovere- xiv


    Data: 22/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio

    Completamente scosso da quella risposta inaspettata rimasi immobile sul telefono a leggere e rileggere quel messaggio –“Il principale, Giacomo”- non potevo crederci. Improvvisamente tutte le mie convinzioni e teorie sull’accaduto caddero lasciandomi completamente spiazzato, Minuto dopo minuto però la cosa iniziò a prendere una diversa piega. Giacomo era il baffuto serio e silenzioso e , a dire il vero, mi sarebbe piaciuto farmi martellare dal suo picco. L’inaspettata verità cominciò ad eccitarmi tanto che quella sera comodo sul divano tirai fuori il cazzo e dedicai una sega immaginando la veranda, io a pecora a spompinare il biondo e Giacomo che da dietro mi fotteva il culo. Inutile dirlo, sborrai come un dannato. Da quella scoperta passarono giorni, a Giovanni non dissi nulla, la cosa oramai era stata superata, ma da quel giorno li cominciai a guardare con occhi diversi il baffuto che, sentendosi a disagio dalle mie continue occhiate, cominciò ad arrossire, ma ricambiò gli sguardi. Claudio non si accorse di nulla, me lo tenni buono buono con vari giochini piccanti telefonicamente. Giunto venerdì mi alzai presto e dopo aver fatto una doccia all’alba pulii per bene il bagno, non potevo lasciarlo sporco, quella sera sarebbe passata la proprietaria con l’acquirente. Prima di uscire di casa feci un sorriso a Claudio e lo salutai indiscretamente dandogli appuntamento alla prossima settimana. Dopo aver raggiunto il prof. iniziammo a discutere sul da farsi davanti a un caffè, ...
    ... quella mattina mi presentò gli altri due docenti che avrebbero partecipato al progetto. Le ore passarono in fretta, come previsto facemmo la pausa pranzo insieme per poi proseguire il lavoro fino al pomeriggio come stabilito.
    
    Quella sera sarebbe passato a trovarmi anche Edoardo che, come previsto dal lavoro, aveva la tappa in città. Alle sedici e trenta ero particolarmente stanco, il caffè non faceva effetto e, tra uno sbadiglio e l’altro, il prof. ruppe il silenzio –“Beh ragazzi direi che per oggi abbiamo finito, possiamo andare via a goderci il week end”- incredulo da quelle parole sul voltò si stampò un maxi sorriso –“Va bene, allora ci vediamo settimana prossima”- salutai tutti e scappai via incamminandomi verso casa e la testa cominciò a fare progetti “Allora Edo arriva alle diciannove, la casa è pulita e io posso riposarmi almeno un’oretta. Perfetto”. Prima di rincasare passai come al solito al bar per comperare le paste surgelate, ma appena arrivai davanti alla porta dell’appartamento mi resi subito conto che vi era qualcosa di insolito. Fuori all’angolo c’era un vecchio ombrello, anche se la giornata non era perfettamente soleggiata, il caldo era pazzesco. Facendo ingresso in casa udii subito la signora Domenica che mostrava minuziosamente ogni angolo dell’appartamento –“Il bagno tutto nuovo, l’abbiamo ristrutturato due mesi fa”- cazzate! quante balle si sparano pur di vendere un qualcosa. Andai incontro alla voce raggiungendola. Davanti mi trovai due figure –“Ahh ...
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