1. Un amore di dottoressa


    Data: 22/08/2019, Categorie: Lesbo Autore: marcosala, Fonte: Annunci69

    Premessa: Questa è una storia vera raccontatami da una delle tante lettrici e frequentatrici di questo sito. Io ho solo cercato di farne un racconto per vostra curiosità e divertimento.
    
    Uffa, sospirai impaziente in sala d’attesa, nessuno era arrivato dietro me, quindi sarei stata l’ultima paziente e.. m’impazientivo. La settimana finiva bene, quando ero arrivata un’ora fa, c’erano quattro persone in coda ad aspettare, ora che sono sola la sala d’attesa mi sembra più grande. Guardavo il condizionatore d’aria appeso sopra la finestra, le riviste su un tavolino, tutto nuovo per me, ma ero comunque stufa d’aspettare. E tra le pazienti prima di me, nessuna una che fosse entrata solo per una ricetta, tutte visite, e lunghe. Mentre aspettavo sfogliavo le solite riviste femminili piene di oroscopi, ricette, le ultime diete dimagranti, le collezioni di moda ed i soliti giochi e cruciverba iniziati da qualcuno prima di me. Sbuffavo, la paziente prima di me era entrata da ormai venti minuti, il mio turno sarebbe arrivato presto. Il prurito nella zona pubica si faceva sentire, tanto per ricordarmi perché ero lì, non faceva male ma era sempre presente. Non ero riuscita a dormire la notte prima, allora mi decisi di consultare medico. Un ambulatorio situato in una vecchia casa in mattoni chiari e tegole rosse. Un cartello verde con scritto “Aperto”, ho spinto la porta in un bel mogano massiccio e sono entrata in questa cavolo di sala d’aspetto.
    
    Dimenticavo, io sono Giulia, sono ...
    ... originaria di Roma ma da poco lavoro in un paese della Brianza come tecnico informatico per una piccola società di trasporti. Ho 22 anni, bionda, carina, single e depressa, appena lasciata da uno stronzo che pensava solo a scoparmi. I primi tempi che eravamo insieme mi ritenevo molto fortunata essere con uno che mi soddisfaceva sessualmente, ma poi mi resi conto che la sua riserva di caccia era molto più estesa del mio solo culetto. Infatti, tutto ciò che portava una gonna per lui andava bene, quindi vi lascio immaginare. Così l’ho lasciato piangendo perché, accidenti a me, gli volevo bene, approfittando anche di questa opportunità lavorativa che mi ha portato qui al nord, lontana da tutto. Sono quindici giorni che ho lasciato lo stress del traffico di Roma per lavorare in questa amena cittadina di provincia. Spesso per strada trovo gruppi di persone che fanno running, io stessa a volte mi aggrego a loro, quando non frequento una piccola ma carina palestra vicino a casa mia. Ora l’unico fastidio è questo prurito del cavolo che mi attanaglia da qualche giorno. Ho scelto questo studio medico perché mi hanno detto che è una dottoressa, sapete, a volte io sono molto pudica, e spogliarmi per la prima volta davanti un medico uomo sconosciuto.., sapere che invece è una donna la cosa mi rasserena. Finalmente la porta dell’ambulatorio si aprì, io mi alzai stringendo la mia borsa contro il ventre, passando vicino alla dottoressa esaminai l’ambiente. L’ambulatorio era carino e luminoso, ...
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