1. Sapori d'africa


    Data: 23/08/2019, Categorie: Etero Autore: ErosLife, Fonte: Annunci69

    ... ma in realtà stava per venire ancora. Mi fermai un attimo, la voltai e la feci mettere alla pecorina. Poi, con l'uccello pregno degli umori più intimi, lentamente e con cura maestrale, la penetrai nel culo. Lei alzò la testa ed emise un suono modulato, costante e profondo la cui portante era il timore misto al piacere più estremo che avesse mai provato. Arrivai in fondo fino a sentirmi in paradiso!
    
    Andavo piano e con cautela ma inesorabilmente deciso. Mi chinai su di lei e con una mano le accarezzavo dolcemente tutta la passera. Piano, piano la sentii riprendere l'ansimante suono di chi vive il piacere, il timore era scomparso. Aumentai il vigore delle carezze e iniziai stantuffare sempre di più, fino a sentirla gridare dalla voglia e dal desiderio di un altro orgasmo. Aisha era come impazzita, la mia mano concentrata sulla sua clitoride. Io stesso non avrei resistito ancora a lungo...
    
    Con mia grande sorpresa la Venere Nera venne proprio mentre stavo per esplodere anch'io. Sborrai abbondantemente dentro di lei, nella più profonde e misteriosa cavità anale. Da molto non mi capitava di godere così intensamente, di sentire così tante contrazione spasmodiche, le mie e le sue.
    
    La sentii urlare con un suono che fino a quel momento non avevo ancora udito. La sua fica era bollente e ...
    ... grondante di fluidi impetuosi che si riversavano sulla mia mano, mentre con l'altra mano tirai a me Aisha e la strinsi al mio petto. Il mio volto sul fianco del suo, i suoi occhi persi nell'infinito... Mi sentivo uomo e niente avrebbe potuto appagarmi di più.
    
    Ci adagiammo a cucchiaio, ero ancora dentro di lei. Con un braccio cingevo forte il suo petto tenendo stretto il seno nel palmo della mia mano. Con l'altra mano le accarezzavo dolcemente il sesso, lentamente. Da dietro, con grazia e senso di gratitudine le baciavo il collo, le spalle e la schiena sin dove potevo.
    
    Rimanemmo così ancora a lungo, non volevamo andarcene, fino a quando lei smise di ansimare e le forze tornarono a noi. Capii che voleva alzarsi e lentamente sfilai il mio uccello stanco e flaccido dal suo posteriore, sentii un piccolo brivido di piacere nel farlo.
    
    La Venere Nera si alzò, una rivolo di sperma solcava una natica fino alla coscia. Presi un fazzoletto dalla tasca dei pantaloni e glielo porsi, lei si asciugò con grazia. Nonostante la sua voce imponente e il suo aspetto prorompente, era una donna dai modi gentili e graziosi.
    
    Passammo qualce minuto ancora a guardarci negli occhi poi ci baciammo con la promessa di incontrarci ancora... E così fu in seguito.
    
    Ci vestimmo, la tempesta era scemata.. 
«12...891011»