1. Sapori d'africa


    Data: 23/08/2019, Categorie: Etero Autore: ErosLife, Fonte: Annunci69

    ... pregno di vergogna e terrore, riempì all'istante l'ambiente circondato da quelle vecchie mura!
    
    Il gelo si impadronì di me e un brivido discese sul mio corpo, dalla testa ai piedi per tornare al cuore ed esplodere in un attacco tachicardico! Ciò che mi spaventò fu il suono dirompente di quell'urlo glaciale. Ma fu quello che vidi a sconvolgermi e a lasciarmi basito: una donna giovane, bellissima, di colore, una venere nera, giaceva nuda sdraiata supina per terra e sotto di lei solo una coperta su un letto di paglia. Non feci in tempo a metterla a fuoco completamente che la sentii urlare:
    
    «Vattene!»
    
    «Calmati!» le dissi. «Non voglio farti del male.»
    
    «Chi sei?»
    
    Lei agguantò immediatamente i lembi della coperta e si coprì. Poi con una mano afferrò rapidamente i vestiti posti ordinatamente su una vecchia sedia al suo fianco e da sotto la coperta si ricompose velocemente. Io mi voltai per lasciarle un po' di privacy.
    
    «Scusami, non era mia intenzione spaventarti!» le dissi guardando la parete. Poi aggiunsi: «Sono un amico del padrone di questa terra, vengo qui a pescare. La pioggia mi ha preso alla sprovvista e ho pensato di rifugiarmi qui.»
    
    Mi voltai verso di lei per accertarmi che avesse capito, mi fissava impaurita e non mi staccava gli occhi di dosso.
    
    «Sei un amico di Aldo?» mi chiese con voce impaurita ma soavemente potente allo stesso tempo.
    
    «Sì, lo conosci? Non hai di che preoccuparti. Mi chiamo Davide e tu?»
    
    «Sono Aisha. Aldo è il mio datore di ...
    ... lavoro.»
    
    «Piacere di conoscerti Aisha. Ti prego di perdonare la mia intrusione, è solo che fuori sta...»
    
    «Non importa!» mi interruppe. Era evidentemente piccata, non sapevo che altro dire. Poi le dissi la prima cosa che mi venne in mente data la situazione:
    
    «Ti dispiace se aspetto la fine della tempesta? O almeno che smetta di piovere così forte? Non appena il tempo migliorerà leverò subito il disturbo».
    
    «Non importa, resta pure» mi disse ora imbarazzata ma comprensiva, vista la situazione.
    
    Andai verso la porta per richiuderla. Lo feci, poi stetti zitto per qualche secondo.
    
    L'immagine di lei completamente nuda, sdraiata e con una mano sui seni enormi e l'altra sul sesso mi balzò nella mente. Sul momento non ci avevo fatto caso, l'urlo mi avevano stordito e spaventato, ma la mia mente aveva registrato tutto e ora mi si riproponeva quella scena come un flashback di un film drammatico: si stava toccando e l'odore pungente e frizzante della fica che impregnava la piccola stanza ne dava la conferma. Decisi, non appena lei si fosse calmata, di entrare nell'argomento, la curiosità si stava facendo largo dentro di me. Dovevo solo trovare il modo di essere il più delicato possibile, non volevo importunarla, volevo attirare la sua attenzione. Prima però avrei dovuto conquistare la sua fiducia e far sparire l'imbarazzo, la tensione e il timore che occupavano pesantemente quella stanza.
    
    Decisi di riprendere il dialogo, avevo bisogno di stabilire un contatto emotivo per ...
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