1. Villaggio di houer capitolo 8


    Data: 24/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi, Fonte: Annunci69

    o e Jo ci sistemammo nel letto matrimoniale, Arthur in un lettino posto a lato. Non riuscirono a stare zitti neanche per riposare. Io ero se non stanco, teso, e per il viaggio e per l’emozione di aver ritrovato Jo. Non mi capacitavo che stanotte fossi a casa da solo a disperarmi e che adesso ero con lui, lontano dal villaggio e da tutte le sue bigotterie.
    
    “Arthur, sei sicuro di avere chiuso bene l’automobile?” gli chiese Jo a voce brillante.
    
    “Si, Jo, stai tranquillo.”
    
    “Ok, se lo dici tu.”
    
    Non passarono venti secondi che Jo gli chiese: “Non devi controllare l’olio?”
    
    “No!”
    
    “E l’acqua del radiatore?”
    
    “No”
    
    “E il liquido per i freni?”
    
    “Ok, ok, ho capito, Jo. Vado, vi lascio soli. Ne approfitto per fare una bella revisione, ok?”
    
    Jo sia alzò dal letto per accompagnare Arthur alla porta e prima di chiudere lo ringraziò:
    
    “Arthur, sei grande.”
    
    Mi alzai anche io istintivamente dal letto e mi piantai al centro della stanza. Arthur non stava uscendo per caso e quello a cui si dava inizio era un momento topico, emozionante.
    
    Jo chiuse la porta, si voltò e guardandomi riportò immediatamente il viso a quel candore di un tempo come se si fosse tolto un velo di eccessiva eccitazione, una maschera, e volesse ricondurre il nostro incontro alle emozioni pure, sincere, ingenue di un tempo. Poi, però, non volle smentirsi e con due passi veloci, saltellando, volò verso di me, inforcandomi con le sue gambe. Io, come se lo avessi immaginato, mi disposi per ...
    ... accoglierlo e me lo ritrovai in braccio. Ero io che tenevo lui come se fosse un bambino bisognoso di coccole. Quanto tempo era passato. Due anni prima lui mi sopravanzava di una decina di centimetri e di chili e adesso eravamo pari, io un po’ più robusto di lui che invece si era mantenuto snello.
    
    “Buttami sul letto e scopami, Mark, subito!”
    
    Feci i passi necessari per gettarmi insieme a lui che mi stava in braccio, sul letto.
    
    Lui cadde sul materasso di spalle ed io su di lui, le sue gambe in aria aperte intorno a me, il mio cazzo dentro i pantaloni che spingeva sul suo sedere dentro i pantaloni, ognuno fremente.
    
    “Mark, spaccami il culo.”
    
    Io ascoltai quelle parole che mi apparvero stonate, fuori luogo.
    
    Non avevo immaginato così la nostra prima volta dopo due anni di attesa e di ansia. Io volevo fare l’amore, lui la stava buttando sul volgare o…
    
    Perché tanta violenza espressiva?
    
    Perché avrebbe voluto che gli spaccassi il culo?
    
    Forse aveva qualcosa da farsi perdonare?
    
    Cosa?
    
    Il dubbio mi prese allo stomaco ancor più ché il suo sguardo non era voluttuoso, ma… Si, era lo sguardo mio e suo di quando prendevamo le vergate dal signor padre, quando ritenevamo che esse fossero giuste, sacrosante perché dovute ad una nostra grave mancanza. C’era qualcosa che lo torturava e che mi bloccò.
    
    “Jo, perché ci hai messo tanto a ritornare a prendermi?”
    
    Josh si morse le labbra e sorrise amaro.
    
    “Mark, non è stato facile in questi anni per me – cominciò a dire ...
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