1. Villaggio di houer capitolo 8


    Data: 24/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi, Fonte: Annunci69

    ... lentamente come se nel parlare riportasse la mente a quei tempi - Da solo, senza nessuno a cui appoggiarmi. Ci sono stati momenti nei quali ho sofferto la fame, non ho mangiato nulla per tre o quattro giorni e stavo per cedere, ritornare a casa con le pive nel sacco. Sarebbe stata una sconfitta atroce.”
    
    Annuii ad occhi bassi. Io questo lo capivo e me lo ero immaginato fra le possibilità. Avevo tremato al pensiero di lui solo, disperato sotto la pioggia, il vento ed il freddo, senza nulla da mangiare, senza un petto a cui poggiare la testa. Sapevo che la scelta di Jo di scappare era stata un atto di coraggio ammirevole… Io non ne avrei mai avuto il coraggio. Ma era anche questo suo coraggio che me lo rendeva unico, che lo faceva diventare mitico ai miei occhi.
    
    “Continua, Jo, ti ascolto.”
    
    “Non vuoi fare l’amore?”
    
    Volevo fare l’amore, si, ma volevo anche sapere che cosa ne era rimasto di Jo, se era lo stesso Jo di un tempo.
    
    “Mi hai tradito?” Gli chiesi.
    
    E lui: “E tu?”
    
    Ecco, ribaltava su di me la questione come se… Era chiaro e normale che io, io si, non lo avevo tradito, ma era anche chiaro che lui voleva sentirsi dire da me l’opposto per sentirsi sollevato dal peso del suo tradimento.
    
    “Si” risposi consapevole di mentire, ma al fine di spronarlo a dirmi la verità.
    
    “Con chi?”
    
    Con chi, con chi se non lui.
    
    “Gustav!”
    
    “Me lo immaginavo.”
    
    “E tu?”
    
    “Ti è piaciuto?”
    
    “Si, è stato bello, adesso però tocca a te dirmi.”
    
    “Cosa?”
    
    “Dai Josh, ...
    ... dimmelo, mi hai tradito?” glielo dissi alzando la voce.
    
    “Sei sempre stato disgustosamente geloso, Mark. Se non fosse che mi piace la tua gelosia, ti romperei il culo a farti davvero male.”
    
    “Quanti?”
    
    Lui mi guardò interrogativo ed io precisai stizzito: “Con quanti mi hai tradito?”
    
    “Oh, si, aspetta… Fammi fare il conto… Allora, a Berlino Joseph, Carl – e contava con le dita – ah si quel suo amico, facciamo sette, otto, nove, quell’altro, si va bene una quindicina, poi a Monaco Mario, quell’italiano non mi ricordo più come si chiama, a proposito mi stavo scordando l’irlandese e suo fratello, ma si un’altra quindicina e sono trenta. A Parigi circa quasi. Una sessantina, Mark.!”
    
    Ebbi un moto di disgusto e gli sputai in faccia. Lui mi prese e mi fece cadere di lato e mi ritrovai di spalle sul letto e lui di sopra a tenermi i polsi stretti sul materasso.
    
    “Mi hai scocciato, pezzo di zoccola – mi urlò visibilmente contrariato - Io non ti ho tradito e forse avrei avuto tutti i motivi per farlo vista la situazione e certamente non mi sono mancate le occasioni, Berlino e Parigi sono piene di bellissimi ragazzi e bellissime ragazze. Tu, invece, te la sei spassata con Gustav, sei disgustoso.”
    
    Mi mozzicai la lingua. Egli, allora, non mi aveva tradito, mi era stato fedele. La faccenda si era ribaltata. Stavo facendo io la parte del traditore e non avevo voglia di far passare questa linea. Mi pentii di avere indagato, di aver detto bugie con il solo scopo di far cadere Jo ...