1. Nel nome del piacere (capitolo 4)


    Data: 24/08/2019, Categorie: Etero Autore: Candido1967, Fonte: Annunci69

    ... avanzare anche di un solo centimetro mi avrebbe sfondata. Ma era quello che volevo per cui lo incitai “Dai Alessandro continua, non ti fermare. Sfondami!”. Alessandro mi afferra per i fianchi per meglio aiutarsi nella spinta. Ormai gran parte del suo uccello è dentro quando comincia a muoversi avanti ed indietro con ritmo lento. Ogni volta estrae qualche centimetro di cazzo per poi infilarlo nuovamente in quel passaggio stretto che lo avvolge e lo risucchia completamente. Ero riempita da quel cazzo enorme lo sentivo completamente dentro me, dentro al mio corpo; la sua cappella spingeva fino a toccarmi l’intestino. I suoi movimenti mi procuravano sensazioni di leggero dolore e di profondo godimento che esprimevo con grida e mugolii di piacere scuotendo la testa come impazzita e muovendo il mio corpo all’unisono con le spinte e gli affondi del mio amante. Quando Alessandro estrasse il suo cazzo mi sentii il buco del culo completamente dilatato e non riuscii a trattenere qualche peto che fece sobbalzare Alessandro all’indietro! Volevo essere impalata da quella enorme mazza di carne. Mi sollevai in piedi non senza avvertire un acuto dolore. Feci sedere Alessandro sulla poltrona accanto al mio letto e dandole le spalle mi sedetti sopra il suo cazzo rizzato con l’aiuto del mio amante che mi sorreggeva per le natiche. Sollevai le ginocchia e le piegai in modo da farmi forza con i piedi contro le gambe di lui. Stesi le mie braccia dietro alla schiena ed Alessandro mi afferrò per le ...
    ... mani tenendomi stretta. Ora era completamente dentro il mio corpo e riuscivo a muovermi lentamente sentendo il suo uccello frugare e raschiare contro le pareti del mio intestino. Era una sensazione dilaniante che mi portò vicina alla perdita dei sensi. Piacere e sensazioni estreme si confondevano in me. Non riuscii a trattenere a lungo la tensione di quella posizione. Rilassai le gambe allungandole ed il mio amante lasciò la presa delle mie mani. Mi appoggiai con queste sulle sue cosce mentre lui mi sollevava e mi faceva ricadere sul suo ventre tenendo i palmi aperti delle sue mani sulle mie natiche. Lo aiutavo in quel movimento spingendo i miei piedi contro il pavimento e sollevandomi poi sulle punta delle dita. Ero completamente impalata su quel totem di carne ed emisi un grido di godimento e dolore insieme “Ooohhhhh siiiiiiiiiii spaccami”. Alessandro si alzò in piedi sollevandomi insieme a lui: ero agganciata al suo corpo ed il suo membro era il gancio saldamente infilato nel mio didietro. Mi abbracciava tenendo premuto il mio seno. Poi ricademmo entrambi sul letto di fianco senza mai staccarci l’uno dall’altro. Alessandro mi alzò una gamba e se la posizionò sopra le spalle. Ero completamente dilatata e pronta a ricevere la sua spinta finale. Iniziò ad andare avanti ed indietro sempre più velocemente e con maggiore forza. Grugniva rabbiosamente mentre mi sfondava il culo. Lo supplicai “Mi stai sfondando fai piano mi fa male” Ma era come se volesse farmela pagare per averlo ...