1. Nel nome del piacere (capitolo 4)


    Data: 24/08/2019, Categorie: Etero Autore: Candido1967, Fonte: Annunci69

    ... trascinato in quel vortice di lussuria e di peccato. Continuò senza rallentare a sbattermi il suo enorme uccello nel mio povero culo dilatato ed arrossato per quell’assalto. E mentre lo faceva mi dava morsi sul collo e sulle spalle e mi stringeva i capezzoli fra le sue dita. Mi accarezzai il clitoride per distrarre il mio corpo da quelle sensazioni lancinanti con un po’ di piacere Lacrime cominciarono a rigare le mie guance per il dolore ma Alessandro sembrava non avere più pietà. Continuò fino a quando con un urlo animalesco scaricò tutta la sua sborra calda nel fondo del mio culo. Poi, come sopraffatto, crollò su di me e mi schiacciò con tutto il peso del suo corpo sudato senza dirmi una parola. Per qualche giorno camminando e sedendomi continuai ad avvertire l’effetto dilaniante di quell’assalto al mio culo.
    
    Quel che più non riuscivo a spiegarmi era come potesse Alessandro accettare un rapporto con sua moglie che fosse del tutto casto. Ed ancora di più mi chiedevo che donna mai potesse essere quella che avendo come sposo un uomo favoloso come Alessandro e dotato di una nerchia di quelle dimensioni, non ne approfittasse per farsi scopare nemmeno una volta. Pensavo “Va bene l’essere bigotta o puritana ma avere un uomo così al fianco, dormirci nel letto tutte le notti accanto e non avere mai la tentazione di scoparci insieme per rispettare degli assurdi precetti religiosi contro natura, non mi pare possibile”. Che spreco il “mio” Alessandro dato in sposa ad una simile ...
    ... beghina! Ero proprio curiosa di vederla in faccia questa donna. Mi chiedevo che coppia fossero insieme. Provavo ad immaginarmela fisicamente e di vedere Alessandro e la moglie vicini l’uno all’altro ma l’immagine di lei mi restava indefinita, sfuocata e senza alcun volto. Ma un modo per vederli insieme c’era: tutte le domeniche mattina andavano a messa nella chiesa del loro paesotto in riva al Po. Decisi che quella domenica sarei andata anch’io a messa per poter guardare Alessandro e sua moglie uno accanto l’altro.
    
    Mi sveglio molto presto. Faccio colazione, una doccia e mi vesto in modo sobrio senza però rinunciare all’eleganza. Parto con la mia New Beetle dal centro di Modena quando da poco sono passate le nove. Prendo la A1 ed esco a Reggio Emilia; poi per strade provinciali in mezzo alla pianura ed alla campagna della bassa reggiana guido fino ad arrivare al fiume Po. Attraverso una infilata di paesi: Gualtieri, Guastalla, Luzzara. Proseguo ancora fino ad arrivare ad una frazione al confine con la Lombardia. E’ lì che Alessandro abita. Lascio la macchina in un grande parcheggio a fianco della Chiesa e mi affretto ad entrare. La navata centrale e quelle laterali sono gremite di gente di ogni età. Mi posiziono in piedi in fondo vicino all’ingresso principale. Scruto, mi giro da ogni lato per scorgere Alessandro ma nulla. Mi sembra di non vederlo. Provo a cambiare posizione e a guardare dietro le colonne se per caso vi fosse nascosto lì il mio amante. Nulla. La Messa sta per ...