1. I migliori an(n)i della nostra vita_2


    Data: 26/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    “Sapevo ti sarebbe piaciuto! – sorrise soddisfatto mentre alzandomi mi fece tornare di fronte a lui. Ci fissammo intensamente - A molti ragazzi piace e t’assicuro che lo rifaremo prima o poi! Cioè, se noi, ecco, sì, insomma. Hai capito cosa voglio dire! - tossicchiò imbarazzato e proseguì l’interrogatorio formativo - E ora dimmi, hai mai provato a mettertela in bocca una bella nerchia?” le sue dita accarezzarono il mio viso velato da un sottilissimo strato di barba. Le nostre cappelle si sfioravano ritmicamente. Delicatamente. Incessantemente.
    
    “Io… - strinsi le labbra in una smorfia. Le mazze che sciabolavano tra loro contribuivano ad alimentare l’eccitazione di una situazione già sufficientemente esplosiva - No, Signore. Non ho mai provato!”
    
    “Se vuoi... Puoi... – perché titubava? – Beh, sì, puoi rimediare ora! Col mio intendo!”
    
    Tossicchiò imbarazzato poi riprese balbettando un poco: ”Dicevo, s-se vuoi. S-se non ti va stai tranquillo: ci rivestiamo e torniamo a casa! Immagino che per te le emozioni siano state più che sufficienti!” e non aggiunse altro.
    
    Lanciai uno sguardo verso quel randello che svettava dal folto del pelo. Mi sembrò enorme.
    
    Non potei fare a meno di chiedermi se e come avrebbe fatto ad entrare nella mia bocca. La tentazione di provare tuttavia era fortissima: se non fosse riuscita a contenerlo, avrei potuto dar sfogo ad un’altra delle mie fantasie, leccandoglielo o roba del genere.
    
    “Sì - mi risolsi - mi piacerebbe davvero tanto slinguare la ...
    ... sua minchia coach!”
    
    “Bravo ragazzo!”
    
    Presi il suo pene e mi ci curvai sopra.
    
    “Ooohhh, ooohhh sì!!” lo sentii bisbigliare e la sua mano iniziò a carezzarmi la testa. Mi piacque. Non avevo mai avuto alcun genere di contatto con un maschio adulto da quando mio padre se n’era andato. E neppure prima a dire il vero.
    
    Questa situazione era completamente nuova per me. Nuova ed eccitante al tempo stesso. Voglio dire: non ero così ingenuo da pensare che l’allenatore fosse innamorato di me (soprattutto perché la sua compagna di vita l’aveva già scelta. E gli aveva pure dato un figlio o due). Non stavo ragionando in quei termini. Ero certo che ciò che stava accadendo tra noi fosse solo ed esclusivamente un incontro di sesso.
    
    Ed io volevo quello! Credo anzi che lo desiderassimo entrambi.
    
    Detestavo l’idea di essere vergine. E almeno questo era l’inizio di un rapporto sessuale. Quindi era fico! Com’era fica anche l’attenzione che l’allenatore mi stava dedicando.
    
    Dapprima ne fui sorpreso, ma poi mi sembrò normale quello che stava accadendo e l'accettai come parte di ciò che, continuava a sostenere Bertalli, ‘si fa fra uomini’. Naturalmente in quel frangente non mi presi minimamente la briga di approfondire il ragionamento: l’unica cosa che mi premeva era la contemplazione di quello splendido, succulento randello. Era veramente interessante e, oltre ad eccitarmi, esercitava su di me una specie di potere ipnotico: non riuscivo a distogliere lo sguardo da quella lunga asta ...
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