1. LA SPOSINA


    Data: 28/08/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Roca

    ... resi conto che il grido che la mia bocca aveva soffocato era il lamento di una vergine deflorata.Se mi prese qualche scrupolo, il calore che avvolse il mio pene me lo fece dimenticare, cominciai un lento va e vieni in una vagina singolarmente scivolosa e dilatata, sembrava senza vita Nadine mentre la penetravo, gli occhi erano spalancati, rivolti al soffitto, la bocca aperta lasciava uscire un grido acuto ogni volta che affondavo in lei.Era con una sorta di rabbia che la possedevo, era la prima volta che scopavo una donna non consenziente, nel tentativo di farla partecipare passai le mani sotto di lei sollevandola alle reni, baciandola sui seni ma Nadine rimaneva passiva, il capo riverso, le braccia piegate all'indietro sul cuscino, solo le grida che uscivano dalla sua gola dicevano che era viva.Ansimavo su di lei cacciando il membro fino in fondo al suo ventre, scuotendo il corpo inerte, coprii la sua bocca con la mia, cercai la sua lingua, l'accarezzai, poi il piacere salì in me velocemente, era un piacere che non poteva appagarmi completamente ma che mi faceva rantolare nella bocca che gridava, gridava. . .Presto, troppo presto ne sarei stato travolto, la ragazza percepì lo spasimo del mio orgasmo, sottrasse la bocca supplicando fra i singhiozzi:- No Ric. . . non godere dentro. . . ti prego. . .Estrassi appena in tempo il pene e schiacciandomi sulla sua pancia mi mossi, catturando ancora la sua bocca urlai il mio orgasmo eiaculando in lunghi getti che imbrattarono i nostri ...
    ... ventri, mi mossi ancora bevendo le sue lacrime poi lentamente ritornai in me.Solo allora mi resi pienamente conto di quello che avevo fatto: avevo violentato una ragazza, vergine per giunta! Fui preso dal rimorso e vergognandomi come un ladro rotolai di fianco. La ragazza si sollevò sui gomiti, si guardò, vide il liquido chiaro che la bagnava.Scostò la mia mano che con un lembo del lenzuolo cercava di ripulirla e piangendo corse in bagno. Ritornò poco dopo con l'asciugamano macchiato di sangue, me lo mostrò:- Guarda cosa hai fatto! - Disse fra le lacrime.Ricuperai i suoi vestiti e glieli porsi, lei li prese e ritornò in bagno. Imprecando contro di me mi rivestii rapidamente, Nadine riapparve vestita, prese dalla borsetta le mutandine, le infilò senza curarsi di me.- Portami a casa! - Ordinò tirando su col naso. Prima di uscire si voltò.- Dammi almeno i dischi che Letizia mi aveva promesso. - Disse.Cercò fra i dischi, ne scelse due. Durante il tragitto, nessuno dei due parlò, guidai piano per dar modo alla ragazza di riprendersi, quando scese dalla macchina non piangeva più.- Lo dirai ai tuoi? - Chiesi pieno di timore.Non lo so. . . - E scomparve nell'androne.Passarono i giorni senza che nessuno parlasse della mia malefatta. Benché rassicurato il rimorso mi perseguitò per mesi, per anni. Rividi ancora il mio amico, ma non rividi più Nadine, fui invitato al suo matrimonio dopo alcuni anni, finsi un viaggio per non andarvi; seppi che aveva sposato un piccolo industriale, che si ...
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