1. La bibliotecaria e il soldato


    Data: 28/08/2019, Categorie: pulp, Autore: Tibet

    ... fuori le tette!- La voglia che le nasce subito è quella di mordergli il cazzo così forte da evirarlo, ma è stanca, stanca di lottare. Da tempo ormai sceglie la via più facile, la meno faticosa e si adegua alle sue richieste ed è arrivata a capire che gode anche di uno strano piacere mentale con la sua capitolazione. Davvero strano godere così, della sua umiliazione. Si mette in ginocchio fra le sue gambe e glielo libera, lo tira fuori e prende ad accarezzarlo, un grosso membro scuro con il glande quasi completamente coperto. Spera di riuscire a farlo venire presto e s’impegna solo per questo. Lo accarezza, passa la mano sull’asta piena di grosse vene in rilievo, sente sotto la forte nervatura, gli stringe lo scroto. Avvicina la bocca e lo bagna con la propria saliva. Con le labbra spinge sull’asta la pelle del prepuzio e scopre la grossa cappella scura, bagna ancora e prende a lavorarlo con la bocca. Se lo introduce in bocca sempre più a fondo, si stacca e passa la lingua sul frenulo e lungo l’asta. Torna e baciarlo, lo bacia e lo bagna, se lo introduce fino a dove le è possibile e controlla lo stimolo del vomito. Lui, il grosso uomo, è appoggiato allo schienale della poltrona, paonazzo in viso e le tiene la testa con ambedue le mani. La tira a sé per farle inghiottire tutta la sua sbarra di carne dura, le scopa così la bocca, tirandola e allontanandola. Lei lo fa ma senza molta partecipazione. Non sente nessun fremito al ventre. Non è coinvolta oggi. -Come sai succhiare ...
    ... bene! Più di una troia di mestiere! Che bocca hai! Godi il mio cazzo, vero? Ora… fammi venire e bevi tutto! Bevi tutto!!!- Con rantolo gode e con vari ripetuti getti le riempie la bocca. Le alza il viso verso di se tirandola per i capelli. -Fammi vedere quanta ne ho fatta! Apri la bocca… e fammi vedere!- Lei apre la bocca e gli mostra quanto è piena del suo sperma. -E ora bevila… tutta… inghiotti, puttana…- Esegue perché le piace essere usata così? O anche perché non vede l’ora di potersene andare? L’uomo si ricompone, al momento non vuole altro da lei, la congeda. Il militare fuori replica il solito sorriso libidinoso. Lo manda silenziosamente all’inferno e pensa… -Stronzetto segaiolo! Fatti una sega ora!- Poi… finalmente libera. Prende il bus militare che va in città, poi un altro per andare a prendere il bambino all’asilo sperando che non ci sia qualche porco pervertito a bordo che si prenda qualche licenza. No… può sedere in pace e ripensare al guaio nel quale si è cacciata. L’uomo, il suo problema, è il comandante in seconda della base, è lui che dirige l’amministrazione della caserma, è un colonnello, corpulento, pesante di corporatura e lento d’intelletto, ormai arrivato a fine carriera. La tiene sotto scacco. E’ lui che dispone di lei, con un semplice giudizio negativo potrebbe farle perdere il posto, dato che ha un contratto annuale che le è rinnovato di volta in volta. Non è giusto e lei non doveva cedere la prima volta, dopo le è stato difficile potersi rifiutare. L’ha ...